Appennino oltre i 2000 metri

Cima Mucchia di Caramanico o Sperone Orfento: dal Rifugio Bruno Pomilio per il Secondo Portone

 

 
Cima Mucchia di Caramanico o Sperone Orfento
 
dal Rifugio Bruno Pomilio per il Secondo Portone 
 
Introduzione:

escursione fatta nel mese di Giugno 2017 da Alessandro Cianforlini - Traccia GPX 

valutazione complessiva dell'escursione EE+, foto scattate dallo stesso Appenninista

tempi andata:

dal Rifugio Bruno Pomilio fino alla minima depressione del Secondo Portone 3,30 ore - ascesa 900 m - discesa 300 m - Km 9,7

dal Secondo Portone alla Cima Mucchia di Pacentro 1,10 ore - discesa 400 m - ascesa circa 100 m - Km 1,7

tempi ritorno (stessa via):

dalla Cima Mucchia di Pacentro alla sella del Secondo Portone 1,30 ore - ascesa 400 m - discesa 100 m - Km 1,7

dal Secondo Portone al Rifugio Bruno Pomilio 3 ore - ascesa 300 m - discesa 900 m - Km 9,7

tempo complessivo d’andata:

4,45 ore - ascesa 1000 m - discesa 700 m - Km 11,5

Tempo complessivo di ritorno:

4,30 ore - ascesa 700 m - discesa 1000 m - Km 11,5

Tempo totale:

9,15 ore - ascesa 1700 m - discesa 1700 m - Km 23

Note:

Gita per esperti in grado di mettere mano sulle rocce e sull’erba, buon senso della montagna e molto motivati. Non vi sono passaggi tecnici difficili ma l’avvicinamento è lungo e faticoso, soprattutto la discesa dal Secondo Portone.

La salita vera e propria è su erba ripida, con qualche passaggio di I nel canalino non esposto, ma con il primo tratto di cresta molto esposto anche se abbastanza largo. 

Percorso auto:

La base di partenza è il Rifugio Bruno Pomilio1895 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Majelletta. L'accesso al Rifugio non è difficile in quanto la località è una stazione di sport invernali molto nota

Dall’autostrada A25 Roma-Pescara si esce al casello Alanno-Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano; dal valico si seguono le indicazioni, a destra, per il Blockhaus e la Majelletta giungendo presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia, quota 1900 m.

Descrizione:

Dal Rifugio Bruno Pomilio si percorre a piedi l’ultimo tratto della strada asfaltata fino al piazzale del Blockhaus 2070 m, dove c’è un altare votivo, ottima vista sulla catena del Gran Sasso e su gran parte del massiccio della Majella (ascesa 175 m, tempo 30 minuti).

Si lascia l’altare a sinistra e appena superate alcune tabelle escursionistiche si segue un sentiero segnato con vernice bianco-rossa e lettera P.

La via aggira il Monte Blockhaus dal versante Ovest, percorsi pochi metri subito si è ad una biforcazione, si va a destra in leggera discesa (all’inizio la via, sul prato, non è molto evidente ma guardando avanti la traccia è visibile).

Dopo un ampio giro in senso antiorario, passando tra i pini mughi, si raggiunge la sella di quota 2074 m tra il Monte Blockhaus a sinistra e il Monte Cavallo a destra, bel panorama sulla costa adriatica (ascesa 25 m, tempo 15 minuti).

Si continua a sinistra della cresta prima in salita (si passa poco sotto la cima di Monte Cavallo) poi in netta discesa (trascurando a destra una deviazione che porta alla Tavola dei Briganti) e si raggiunge la Sella Acquaviva dove si trova una fonte, 2100 m (ascesa 50 m, tempo 40 minuti).

Si riparte in salita in direzione Sud seguendo il crinale tra alti pini mughi, ghiaie e ancora pini mughi. Superati circa 150 m di dislivello si giunge ad un bivio (a sinistra, con salita a mezza costa, si va verso il Bivacco Fusco, 2455 m, non visibile dal versante dove ci troviamo). Si prosegue dritti risalendo la ripida dorsale Nord del Monte Focalone, direttissima molto panoramica, passando tra ghiaie, roccette, prato scosceso e ancora ghiaie fino a raggiungere la vetta 2676 m (ascesa 580 m, tempo 1,15 ore).

Si piega a Sud-Ovest attraversando un pianoro arido e pietroso (paesaggio lunare) e si giunge in un posto spettacolare; sono davanti a noi il Primo Portone, Secondo Portone, Terzo Portone, Cima Pomilio, Monte San Angelo, Monte Rotondo, Monte Pesco Falcone, Rifugio Manzini e il puntino rosso del Bivacco Pelino in cima al Monte Amaro.

Si scende a toccare la massima depressione del Primo Portone 2568 m e si risale dall’altra parte fino alla Cima Pomilio 2656 m (ascesa 90 m, tempo 25 minuti).

Si cambia direzione (Ovest) e si torna a scende fino alla sella del Secondo Portone 2566 m (15 minuti).

Da questo punto si scende nell’Alta Valle Orfento (direzione Nord) partendo esattamente dove la sella è piana, vicino ad un vecchio cartello metallico.

Si punta verso la base dello Sperone per poi aggirarlo a Nord-Est scendendo cosi di un dislivello di 400 metri, quota 2170 m circa. Si sale su una rampa erbosa che passa sotto ai balzi rocciosi della cima e conduce ad una cresta affilata e molto esposta, con strapiombo di svariate centinaia di metri sulla sottostante Valle dell’Orfento.

Questo è il “punto chiave”, una volta superato questo tratto, 20-30 metri in salita (non di dislivello) su erba (fare la massima attenzione), si raggiunge un canalino misto di erba e sassi, protetto ai lati, con passaggi obbligati di I grado; più in alto si esce alla sinistra o a destra, è indifferente (a sinistra un po’ esposto).

Usciti dal canalino si continua su una cresta più larga e sicura fino a raggiungere l’ometto di vetta, quota 2232 m (dal Secondo Portone 1,10 ore - discesa 400 m - ascesa 100 - Km 1,7)

cartina 1-3

Sperone Orfento 1-3

cartina 2-3 (particolare)

Sperone Orfento 2-3

cartina 3-3 (particolare)

Sperone Orfento 3-3

001 - lo Sperone Orfento da raggiungere

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002 - il pietraio appena percorso

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003 - la via da percorrere

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004 - particolare dello Sperone Orfento

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005 - particolare ravvicinato dello Sperone Orfento

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006 - la rampa erbosa appena risalita

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007 - la Valle Orfento vista dalla cresta affilata e molto esposta

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008 - la cresta affilata e molto esposta, particolare 

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009 - risalendo il canalino erboso e pietroso

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010 - il canalino erboso e pietroso

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011 - uno sguardo dalla vetta, 2232 m, verso l'Anfiteatro della Valle Orfento. In alto il Secondo Portone

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