Appennino oltre i 2000 metri

Balzo della Chiesa; dalla Camosciara

Balzo della Chiesa

 passando per la Camosciara

 

Di solito la meta preferita di chi organizza una gita, con amici, con la famiglia, con un gruppo di gitanti, recandosi per la prima volta nel Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (PNALM), è la Camosciara.

Per sentito dire questo è il luogo dove più facilmente si può fare un incontro con gli animali selvatici (camosci, cervi, orsi ecc…ecc..).

Anch’io ricordo la mia prima volta al (PNALM), naturalmente alla Camosciara nel mese di Agosto di tanti anni fa. Bella la vista dei balzi rocciosi formati dalla catena montuosa che dal Monte Sterpi d’Alto (a sinistra) arriva fino ai Tre Mortari passando per il Monte Capraro e il Balzo della Chiesa.

Non conoscevo il nome di queste montagne sapevo solo che se volevo fare qualche incontro inconsueto dovevo arrampicarmi tra quei dirupi dall’apparenza inaccessibili.

Arrivato al parcheggio, quota 1100 m, (a quel tempo dal bivio presso il Casone Antonucci si poteva arrivare col mezzo fin ai piedi della montagna) trovai difficoltà a parcheggiare l’auto talmente era pieno. Non sapevo qual era la via da fare a piedi ma iniziai a seguire un impressionante numero di persone, sembravano tutte “eccitate”, dirette ad un rifugio da me fin allora sconosciuto, Rifugio Belvedere della Liscia, quota 1437 m.

L’escursione, molto faticosa per me, che a quel tempo non ero abituato a salire sulle montagne, fu relativamente breve. Ogni tanto, tra le persone che salivano e scendevano, incontravo qualche guardiaparco volontario a cui chiedevo quanto tempo mancava per raggiungere la meta e se c’era possibilità di incontrare animali selvatici…… ma com’era possibile fare un incontro del genere con tutto quel viavai e quella confusione?

Infatti arrivai al rifugio senza incontrare nessun animale, il bosco poi impediva la visibilità per cui non c’era neanche la possibilità di vedute panoramiche, grande fu la delusione.

Altrettanta delusione nel sapere che dal rifugio in poi non si poteva proseguire perché zona di riserva integrale e mancanza di sentieri, da allora il desiderio di salire quei balzi rocciosi mi è sempre rimasto dentro.

Da qualche anno, per evitare quel movimento incessante e caotico di persone, presso la località Casone Antonucci, all’imbocco della strada che conduce alla Camosciara, appena dopo il ponte sul Fiume Sangro, è stata posta una sbarra che viene chiusa la sera e aperta la mattina.

Il visitatore imboccata in auto la carrabile, percorso un centinaio di metri, è costretto a parcheggiare in un grande spiazzo a destra, oltre è vietato proseguire.

Finalmente grazie al Club 2000m formatosi nel 2007 si è riusciti ad ottenere un permesso speciale dall’Ente Parco per poter “violare” il versante Nord del “cuore del Parco”, la Camosciara.

Il giorno 08 Ottobre 2011 diciannove escursionisti con due guardiaparco (che hanno fatto da guida) hanno scalato il Balzo della Chiesa 2073 m.

Stupendo itinerario, battezzato da Claudio Carusi “la Via degli Appenninisti”.

Nota:

Non esiste sentiero, assolutamente da non fare senza permesso e senza guide, la via è scritta nella mente di coloro che ci hanno accompagnato.

In salita, raggiunto il Rifugio Belvedere della Liscia, si è puntato alla sella tra i Tre Mortari e il Balzo della Chiesa, toccata la vetta del Balzo della Chiesa si è scesi dall’altra parte sulla sella tra il Balzo della Chiesa e il Monte Capraro e dalla sella ancora in discesa fino al Rifugio dove si è chiuso il giro.

Tempo complessivo dell’escursione 7 ore.

001 - la montagna da scalare; il Balzo della Chiesa (visto dal Passo Cavuto)

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002 - Primo tentativo di salita, 23 Luglio 2011, giornata molto nuvolosa, minaccia di temporali, abbiamo

dovuto rinunciare all’escursione. Mario, Alberto, Claudio, Livio

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003 - Mario, Giuseppe, Alberto, Livio

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004 - salita del giorno 08 Ottobre 2011, l’attesa alla sbarra presso il Casone Antonucci

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005 - preparativi prima della partenza, quota 1100 m

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006 - si prende il sentiero che sale al Rifugio Belvedere della Liscia

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007 - vietato abbandonare il sentiero

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008 - una lunga serpentina

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009 - una sosta presso il Rifugio Belvedere della Liscia

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010 - una lapide vicino al rifugio…recita: ”IN CIMA AL MONTE L’HAN VEGLIATO LE STELLE, ITALO SEBASTIANI,

SUBI’ LA MALIA DELLE INVIOLATE VETTE, SFIDA AI TITANI POSSENTI, CORAGGIO ED ARDIMENTO, MORTE

SCONFISSE, S’EGLI QUI VIVE, 28 Febbraio 1922 – 08 Agosto 1954”

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011 - si riparte salendo un costone ripido e scivoloso

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012 - un'altra sosta per compattare il gruppo (siamo in 21)

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013 - usciti dal bosco bisogna risalire uno stretto vallone roccioso che ci porta sulla sella tra il Balzo della

Chiesa a sinistra e i Tre Mortari a destra

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014 - piccola paretina, passi di II, Mario preferisce superarla sulla destra

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015 - anche Marco la supera salendo a destra

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016 - Giorgio invece la supera a sinistra, Claudio osserva

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017 - le difficoltà sono superate, manca poco per raggiungere la sella

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018 - un attimo di riposo, di fronte si vede una paretina con i pini mughi che bisogna ancora superare

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019 - qualcuno approfitta della sosta per rifocillarsi

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020 - uno sguardo sui Tre Mortari

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021 - il paese arroccato di Opi e, in fondo, i monti di Pescasseroli

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022 - il Monte Amaro di Opi e il Monte Marsicano

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023 - si riparte, ci si immerge nella mugheta

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024 - particolare dei pini mughi

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025 - superata la paretina con la mugheta si raggiunge un'anticima

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026 - si scende di pochi metri dall’altra parte e si raggiunge finalmente, con un ultimo strappo, la vetta

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027 - lo salita finale sempre nella mugheta

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028 - sulla vetta del Balzo della Chiesa, quota 2073 m

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029 - i guardiaparco che ci hanno accompagnato, in fondo si nota il Monte Capraro

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030 - il Monte Petroso visto dal Balzo della Chiesa

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031 - Giuseppe e Mario sul Balzo della Chiesa

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032 - Giuseppe e Marco sul Balzo della Chiesa

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033 - il gruppo di escursionisti al completo sul Balzo della Chiesa, quota 2073 m

(foto di Doriano Rasicci, elaborazione di Marco Mampieri)

In piedi da sinistra: Mauro Pancaldi, Fabio Bardanzellu, Gabriella Zuppello, Vincenzo Odoardi, Alberto Osti

Guerrazzi, Massimo Maresca, Giuseppe Albrizio, Silvio Maresca, Nicola Spinaci, Claudio Carusi, Fabrizio

Agostinone, Giorgio Carrozzini, Massimiliano Carnali. Accovacciati: Doriano Rasicci, Marco Mampieri,

Renato Esposto, Sonia Gagliarde, Alberto Cocuzzi, Livio Rolle, Mario Visci. Davanti: Mario Lupi

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034 - inizia la discesa

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035 - si raggiunge la sella tra il Balzo della Chiesa e il Monte Capraro

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036 - alcuni camosci sulle rupi circostanti

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037 - nel branco ci sono anche dei piccoli (noto che il guardiaparco è contento), segno buono perché vuol

dire che i camosci si riproducono e non è minacciata la loro estinzione

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038 - ci inoltriamo nel bosco dove c’è un antico sentiero ormai non più visibile….solo il guardiaparco lo

conosce

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039 - il Torrente Scerto

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