Vesuvio
Ottaviano (Napoli)
salita per la Cupola creata dall’eruzione del 1937 e la Via Matrone
discesa per la Valle del Gigante e la Valle dell’Inferno
Nota 1:
IL sistema montuoso Vesuvio-Somma è un vulcano tra i più famosi al mondo, è alto 1281 m e dista pochi chilometri da Napoli. IL Monte Somma si trova a Nord del Vesuvio ed è separato da questo dalla Valle del Gigante e dalla Valle dell’Inferno, è formato da una lunga dorsale dove si notano delle punte che hanno forma di denti, queste cime vengono chiamate cognoli (dall’antico verbo napoletano “scognolare”, cioè stuzzicare i denti).
IL punto più alto del Monte Somma è chiamato Punta del Nasone, 1132 m, perché guardando dalla vetta del Vesuvio, da una certa angolazione, si nota un profilo di un viso dove spicca questo grande naso. Da sinistra (Ovest) a destra (Est) abbiamo i Cognoli di Giacca (701 m), i Cognoli di Trocchia (961 m), i Cognoli di Santa Anastasia (1086 m), la Punta Nasone (1132 m), i Cognoli di Ottaviano (1112 m) e i Cognoli di Levante (812 m).
Nota 2:
Per effettuare l’escursione sotto descritta bisogna pagare un “balzello” perché arrivati a quota 1167 m, Rifugio La Capannuccia, se non si ha il biglietto (comprato in precedenza, 10 euro) non si passa, ci sono delle persone incaricate per il controllo.
La Legge Regionale Campana del 16 Marzo 1986, numero 11, articolo 15, fra l’altro dice che: “per la salvaguardia e la incolumità dell’escursionista, la prestazione professionale della guida è obbligatoria per la località Vesuvio al di sopra dei 1000 metri”.
Nota 3:
escursione effettuata a Maggio 2018, giro parzialmente ad anello - Traccia GPX
tempo di salita 2,30 ore - ascesa 700 m - Km 8,5
tempo di discesa 2,30 ore - 9,5
Percorso auto:
Giunti nella città di Ottaviano, quota 190 m (provincia di Napoli), si segue Via Papa Giovanni XXIII, Via Cesare Augusto ed infine Via Valle delle Delizie (Strada Provinciale 159 Ottaviano-Monte Somma). Si percorre tutta la Provinciale fino ad un piazzale, quota 490 m, dove c’è un cartello che indica la fine della strada, non ci sono divieti di parcheggio.
Descrizione:
Si prende la strada asfaltata di destra, Sud-Ovest, che va in salita nel bosco (ci sono indicazioni turistiche del Parco Nazionale del Vesuvio “la Valle dell’Inferno e “lungo i Cognoli”). Superata una sbarra chiusa, senza possibilità d’errore, si prosegue sulla larga via; si compiono numerosi tornanti, prima su asfalto e poi su sterrata, con tratti dal fondo sabbioso.
All’ultimo tornante si è nella località “Pietra Prisco”, quota 700 m, dove una lapide ricorda un giovane finanziere, Angelo Prisco, ucciso da colpi di arma da fuoco. Si piega a sinistra (Sud) con salita meno ripida e si passa vicino ad un rifugio in cattive condizioni, quota 730 m. Si sale sempre nel bosco misto, ci sono grosse macchie di pino, tutta la zona è stata devastata da incendi.
Superato un tratto di sterrata ripida dal fondo sabbioso e breccioso, dopo una curva, si inizia a vedere la montagna che da qui non sembra un vulcano. La strada termina su una radura a quota 775 m. A destra (Nord) si vedono i Cognoli di Levante. Fin qui: 1,15 ore - ascesa 285 m - Km 4.
Si attraversa la radura a sinistra e si prende un evidente sentiero che entra nel bosco, direzione Ovest, si percorre un corridoio tra alberi bruciati, la via stretta è molto caratteristica, il sottobosco in questo periodo è verde e pieno di fiori.
Più in alto si intercetta la strada che sale da Boscotrecase (Via Matrone), quota 845 m (15 minuti - ascesa 70 m - Km 1) , che si segue a destra. La via è molto dissestata, a tratti è lastricata con sampietrini, altri tratti sono sabbiosi e polverosi. Si sale con lunghe diagonali, il bosco si fa rado e il panorama è molto bello sul Golfo di Napoli e la Penisola Sorrentina.
Al terzo tornante (contando dal punto dove abbiamo imboccato la strada), quota 996 m, c’è una biforcazione con un segnale che ci avverte che se vogliamo proseguire a salire sulla via di sinistra e ammirare il cratere dobbiamo prima pagare il “balzello”. Per questo bisogna andare a destra e dopo 1 Km e 20 minuti (secondo il cartello) si arriva presso l’edificio, quota 975 m, che fa da botteghino che si trova vicino alla carrozzabile asfaltata che sale da Napoli “incredibilmente satura di autobus e auto”.
Ritornati alla biforcazione di quota 996 m (tra andata e ritorno 1 ora - 2 Km) si prosegue lungo la Via Matrone, si compie un tornante e a mezza costa si arriva sul piazzale di quota 1058 m dove la strada termina; a sinistra c’è un rifugio già visibile dalla radura di quota 775 m (dall’imbocco della Via Matrone senza la deviazione per la biglietteria: 40 minuti - ascesa 220 m - Km 2,5).
Si prosegue lungo un sentiero, sempre sabbioso, che passa accanto al rifugio (chiuso). Dopo una serie di serpentine sul costone Est del vulcano la mulattiera ruota in senso orario a mezza costa, aggira il versante Sud-Est e termina presso la piazzola dove c’è il Rifugio La Capannuccia, quota 1167 m (dal piazzale di quota 1058 m: 20 minuti - ascesa 110 m - Km 1), il cratere ancora non è visibile. Per ammirarlo e poi continuare l’escursione ad anello bisogna mostrare il biglietto alla persona di guardia altrimenti si è costretti a tornare indietro.
E’ da notare che prima di giungere alla Capannuccia si può fare una deviazione fuori sentiero sulla destra e salire sulla vetta del Vesuvio, 1281 m, dove si trova uno dei sistemi di monitoraggio del cratere. Si sale sul fondo breccioso e sabbioso e ho valutato un tempo (mi trovavo con un gruppo di escursionisti e non potevo abbandonarli per fare la deviazione), tra andata e ritorno, di 40 minuti compreso una rapida sosta panoramica. Dislivello circa 130 metri.
Oltrepassato il “controllo” si entra in un ambiente fino allora inimmaginabile, la via che si affaccia sul bordo del cratere è intasata da migliaia di persone provenienti da ogni parte del mondo. Alcune calzano scarpette da tennis e indossano una semplice maglietta a maniche corte e calzoncini corti, altre hanno ai piedi mocassini o addirittura “pantofole”, altri portano bambini in spalla o in carrozzina, altri ancora pur avendo percorso una via turistica sono vestiti da “esperti escursionisti” ma guardandoli sono puliti e non presentano nel volto nessun segno di fatica.
Sono tutte persone salite da Napoli in pullman con gite organizzate. Se si nota un angolo deserto e ci si avvicina bisogna immediatamente allontanarsi per il puzzo che si sente dato che quei posti vengono utilizzati per la minzione; non ci sono bagni pubblici.
Siamo in un atmosfera da parco dei divertimenti, ci sono negozi di souvenir che vendono di tutto; in compenso grande è il panorama sul Golfo di Napoli con le isole, la penisola Sorrentina, su tutto l’entroterra e, soprattutto, sul cratere.
Continuando a seguire il bordo del cratere si piega verso Nord, con visuale sempre più ampia sulla città di Napoli. Si passa accanto all’arrivo della vecchia funicolare poi trasformata in seggiovia (sono rimasti alcuni blocchi di cemento), ancora negozi di souvenir, si scende lungo una larga via brecciosa e sabbiosa (molto scivolosa, ho visto turisti cadere) e alla fine si esce dalla zona a pagamento, c’è un altro posto di controllo.
Si piega verso Nord-Est, si compiono alcuni tornanti (ottima vista sulla Valle del Gigante e il Monte Somma dove spicca la “Punta del Nasone”) e, superati altri negozi, la maggior parte baracche, si giunge su un piazzale asfaltato dove i pullman possono fare manovra (ci sono anche alcuni bagni portatili chimici).
Si prosegue lungo la larga strada passando accanto ad un’infinita serie di autobus; a quota 975 m, sulla destra del primo tornante, c’è l’edificio della biglietteria, la stessa raggiunta la mattina dal bivio di quota 996 m (fin qui dalla Capannuccia 40 minuti - Km 2,4).
Abbandonato l’asfalto e tenendo la biglietteria a sinistra si prosegue su una sterrata dal fondo breccioso e polveroso sbarrata da un cancello (c’è un passaggio per i pedoni), direzione Sud Sud-Est. Percorsi 200 metri la si lascia per prendere un sentiero in discesa a sinistra che si inoltra nel bosco (anche questo devastato da recenti incendi) della Valle dell’Inferno (d’incanto si è usciti dall’incredibile caos del “parco dei divertimenti” e si è soli).
A sinistra abbiamo i Cognoli di Levante e si nota un interessante ed ampio foro naturale in una delle pareti di lava. Si giunge in una piccola radura dove c’è un’edicola sacra, il posto è conosciuto come “il Teatro”, quota 870 m. Si prosegue ruotando progressivamente verso Sud (destra) passando accanto a delle interessanti lave a “corda” e ad una spaccatura ed infine si chiude l’anello uscendo nella radura di quota 775 m (dalla biglietteria 1 ora - Km 3). Si ritorna all’auto con lo stesso percorso fatto all’andata (50 minuti - Km 4).
cartina
001 - …ed infine Via Valle delle Delizie (Strada Provinciale 159 Ottaviano-Monte Somma). Si
percorre tutta la Provinciale fino ad un piazzale, quota 490 m, dove c’è un cartello che indica
la fine della strada, non ci sono divieti di parcheggio…
002 - …(ci sono indicazioni turistiche del Parco Nazionale del Vesuvio “la Valle dell’Inferno e
“lungo i Cognoli”)…
003 - … Superata una sbarra chiusa, senza possibilità d’errore…
004 - … si compiono numerosi tornanti, prima su asfalto e poi su sterrata, con tratti dal
fondo sabbioso...
005 - durante la salita si incrociano ciclisti impegnati in una gara di mountainbike
006 - … All’ultimo tornante si è nella località “Pietra Prisco”, quota 700 m, dove una lapide
ricorda un giovane finanziere, Angelo Prisco, ucciso da colpi di arma da fuoco…
007 - ancora cicliti in discesa su terreno sabbioso
008 - … si passa vicino ad un rifugio in cattive condizioni, quota 730 m…
009 - l’entroterra tra la Penisola Sorrentina ed il Vesuvio
010 - … Si sale sempre nel bosco misto, ci sono grosse macchie di pino; tutta la zona è stata
devastata da incendi...
011 - … Superato un tratto di sterrata ripida dal fondo sabbioso e breccioso, dopo una curva…
012 - … si inizia a vedere la montagna che da qui non sembra un vulcano…
013 - al centro Domenico Castellucci del CAI di Sora (Frosinone), a destra Francesco Mancini
del CAI di Monterotondo (Roma)
014 - i Cognoli di Levante
015 - il gruppo escursionistico al completo
016 - … Si attraversa la radura a sinistra e si prende un evidente sentiero che entra nel bosco…
017 - … si percorre un corridoio tra alberi bruciati, la via stretta è molto caratteristica, il
sottobosco in questo periodo è verde e pieno di fiori…
018 - …Più in alto si intercetta la strada che sale da Boscotrecase (Via Matrone), quota 845 m…
019 - …Al terzo tornante (contando dal punto dove abbiamo imboccato la strada), quota 996 m,
c’è una biforcazione con un segnale che ci avverte che se vogliamo proseguire a salire sulla
via di sinistra e ammirare il cratere dobbiamo prima pagare il “balzello”. Per questo bisogna
andare a destra e dopo 1 Km e 20 minuti (secondo il cartello) si arriva presso l’edificio,
quota 975 m, che fa da botteghino…
020 - …si sale con lunghe diagonali…
021 - un bellissimo tratto della strada Via Matrone
022 - tra verde e lava, i colori sono molto belli
023 - in alto la vetta del Vesuvio, versante Est, il cratere si trova dall’altra parte, Ovest
024 - uno sguardo verso i Cognoli di Levante
025 - piazzale di quota 1058 m dove la Via Matrone termina; a sinistra c’è un rifugio già visibile
dalla radura di quota 775 m…
026 - uno sguardo verso l’entroterra tra il Vesuvio e la Penisola Sorrentina
027 - un tratto del sentiero che sale da Est, non si incontrano escursionisti
028 - uno sguardo sulla Penisola Sorrentina e sull’Isola di Capri
029 - l’Isola di Capri e la periferia di Napoli
030 - per chi vuole tentare “la Vetta” questo è il punto più tranquillo per abbandonare il
sentiero e iniziare una diagonale tutta in salita passando vicino agli ultimi alberi
031 - in vista del Rifugio La Capannuccia, quota 1167 m
032 - la vetta del Vesuvio e l’inizio del cratere ancora non visibile
033 - Rifugio La Capannuccia, in pratica un negozio di souvenir
034 - passata la sbarra avendo comprato precedentemente il biglietto si entra in un ambiente
“inimmaginabile”, sembra un parco dei divertimenti
035 - il panorama, comunque, è molto bello
036 - uno sguardo al cratere
037 - uno sguardo al cratere e alla parete verticale
038 - il fondo del cratere
039 - parete verticale e il fondo del cratere
040 - la via che si affaccia sul cratere
041 - da Napoli salgono a frotte in pullman con gite organizzate
042 - la via è molto affollata
043 - bisogna fare la fila per poter fare una foto dal bordo del cratere
044 - finalmente un posto per noi
045 - il Golfo di Napoli al completo
046 - …di tutto e di più…
047 - uno strumento per il monitoraggio del vulcano
048 - un’edicola sacra sulla lava
049 - …Si passa accanto all’arrivo della vecchia funicolare poi trasformata in seggiovia (sono
rimasti alcuni blocchi di cemento)…
050 - aggiramento del Vesuvio in senso orario, vista della Valle del Gigante, Punta del
Nasone 1131 m, Cognoli di S Anastasia
051 - vista dei Cognoli di Levante e i Cognoli d’Ottaviano
052 - …Si prosegue lungo la larga strada passando accanto ad un’infinita serie di autobus…
053 - tanti autobus e più in basso una lunga fila di auto
054 - …a quota 975 m, sulla destra del primo tornante, c’è l’edificio della biglietteria…
055 - …Abbandonato l’asfalto e tenendo la biglietteria a sinistra si prosegue su una sterrata dal
fondo breccioso e polveroso sbarrata da un cancello (c’è un passaggio per i pedoni), direzione
Sud Sud-Est. Percorsi 200 metri la si lascia per prendere un sentiero in discesa a sinistra che si
inoltra nel bosco…
056 - Valle dell’Inferno, bosco devastato da recenti incendi…(d’incanto si è usciti
dall’incredibile caos del “parco dei divertimenti” e si è soli)...
057 - …A sinistra abbiamo i Cognoli di Levante e si nota un interessante ed ampio foro naturale
in una delle pareti di lava…
058 - … Si giunge in una piccola radura dove c’è un’edicola sacra, il posto è conosciuto come
“il Teatro”, quota 870 m…
059 - edicola sacra, località “il Teatro”, Valle dell’Inferno
060 - Giuseppe Albrizio (dietro) e Francesco Mancini (davanti)
061 - il foro naturale
062 - una veduta dei paesi dell’entroterra tra il Vesuvio e la Penisola Sorrentina
063 - …passando accanto a delle interessanti lave a “corda”…
064 - una spaccatura del terreno
065 - poco prima di chiudere l’interessante anello escursionistico
066 - …radura di quota 775…