Cimata di Castello
salita da Castel Sant'Angelo (Rieti) per Colle Croce, Valle Rimalle, Prato Micciolo
ritorno per Forchicchia dei Preti, Fonte Melangara
Tempi di percorrenza:
Km di salita 7,5 - ascesa 1100 m - 3 ore - Traccia GPX
da Cimata di Castello alla Forchicchia dei Preti 20 minuti
dalla Forchicchia alla Fonte Melangara 20 minuti
dalla Fonte Melangara al Prato Micciolo (per sentiero, non per sterrata) 30 minuti
dal Prato Micciolo all’auto (stessa via dell'andata) 1,30 ore
tempo di ritorno complessivo 2,40 ore
Km totali 17 - ascesa complessiva 1200 m
ultima ricognizione Febbraio 2022
sentiero non segnato
Percorso auto:
Da Rieti si percorre la S.S. N°4 Salaria direzione L’Aquila - Ascoli Piceno.
Giunti a Vasche (frazione del comune di Castel S. Angelo), all’incrocio del Km 90,7 circa, si va a sinistra direzione Lago di Paterno - Castel S. Angelo (Via dei Laghi).
Più avanti, ad un bivio, si trascura la strada di sinistra che porta a Paterno e dopo poche centinaia di metri si giunge all’ingresso del paese dove si parcheggia sulla piccola piazza.
Descrizione:
Dalla piazzetta (530 m), si sale verso la parte alta del piccolo borgo incamminandosi lungo una via a scalini (indicazione su una freccia di legno per Colle Croce e Vena Rocca).
Giunti in Piazza Castello si attraversa un arco (ingresso dell’antico borgo fortificato) e si continua a salire (senza possibilità d’errore) fino a raggiungere la Torre Medievale (restaurata) sotto la quale c’è l’acquedotto e una fontana senz'acqua (580 m).
Da qui parte il sentiero che zigzaga tra le ginestre, attraversa una pineta, poi sale ancora tra ginestre e poi nella fitta vegetazione in direzione Ovest Sud-Ovest. Dopo circa 45 minuti si raggiunge il prato del Colle Croce (818 m), ottima vista su Paterno e il Lago omonimo.
Si continua sempre nella stessa direzione, a mezza costa si rientra nel bosco ed infine si esce sulla strada sterrata (800 m, 5 minuti), in corrispondenza di un tornante che a sinistra porta a Paterno e a destra ai Cinque Confini (Terminillo) passando per la Fonte Scentelle.
Si va a destra, percorsi pochi metri si abbandona la carreggiata per imboccare, a destra (direzione Nord-Ovest), una mulattiera. La traccia è molto evidente, si segue una lunga diagonale che sale costantemente nel bosco, più in alto, quota 1040 m, si entra e si percorre un marcato fosso a sinistra (Nord-Ovest), infine si esce su un valico a quota 1075 m dove passa la carrozzabile che a sinistra porta a Cittaducale o a Paterno e a destra ai Cinque Confini (30 minuti, cartello escursionistico di legno). Dall’altra parte della strada, sul prato, c’è la Fonte del Cignale (1072 m).
Si segue la strada in salita per una ventina di metri, fin dove c’è una curva con un incrocio; la strada a destra porta a Vena Rocca o Peschio del Principe, quella di sinistra al Terminillo.
Si trascurano entrambe e si prende un’evidente larga mulattiera che sale in direzione Nord-Est. Passa accanto ad uno stazzo e poi su tracce di sentiero si prosegue in direzione Nord lungo la dorsale Est di Valle Rimalle, tra bosco e radura, fino ad incontrare nuovamente la rotabile (quota 1220 m, 20 minuti). Ottimo il panorama sul Monte Giano, Gran Sasso, Monte Calvo, Nuria e Borgovelino.
Trascurando la carreggiata si prosegue sempre nella stessa direzione lungo il crinale di Prato Micciolo raggiungendo la cresta (1330 m, 25 minuti). Ora non rimane altro che seguire il lungo spartiacque con qualche saliscendi, con eccezionali panorami sull’Appennino Centrale e del Sud, piegando progressivamente verso Nord-Est.
Infine con un ultimo strappo, superando un dislivello di 100 metri in direzione Nord, si raggiunge la vetta della Cimata di Castello (1503 m - 3 ore dalla partenza - ascesa 1100 m - Km 7,5).
Per il ritorno si può proseguire lungo la cresta, sempre con straordinarie vedute, fino a scendere alla Forchicchia dei Preti (dove c’è un rifugio tenuto in pessime condizioni), 1420 m, 20 minuti. Da qui si torna indietro seguendo in discesa la sterrata (che sale da Cittaducale e da Paterno) fino alla Fonte Melangara 1310 m, 20 minuti.
Poco oltre, dopo un curvone, si prende a sinistra un sentiero, all’inizio largo ed invitante, che a mezza costa riporta alla quota 1330 metri di Prato Micciolo 30 minuti. Si prosegue lungo la via percorsa all’andata fino alla base di partenza (1,30 ore)
cartina
grafico altimetrico
001 - lo stemma del borgo di Castel S. Angelo
002 - si segue lo stradino che porta alla torre medievale
003 - la torre medievale, la piana del Fiume Velino, Monte Giano e a destra Monte Calvo
004 - in fondo Borgovelino e Antrodoco, in alto a destra, il borgo di Collerinaldo
005 - la Cimata di Castello innevata, è la meta da raggiungere
006 - il Lago di Paterno visto dal Colle Croce 818 m
007 - particolare del Lago di Paterno e degli altri due Laghetti (è da notare che i tre bacini non
sono comunicanti tra loro; infatti ognuno ha una quota slm differente dall’altro)
008 - il sentiero verso la Cimata di Castello
009 - ancora uno sguardo verso il Monte Giano
010 - salendo verso la Cimata di Castello
011 - il sentiero passa in uno stretto fosso
012 - cartello escursionistico nei pressi della Fonte del Cignale 1072 m
013 - la dorsale Est di Valle Rimalle
014 - la dorsale Est di Valle Rimalle e la Cimata di Castello
015 - Borgovelino, Antrodoco, Monte Giano, Gruppo del Gran Sasso, Monte Calvo, Gruppo della
Majella, la piramide del Torrecane e Monte Nuria
016 - il Gran Sasso visto dalla Cimata di Castello
017 - il Gruppo del Gran Sasso e il Monte Giano visti dalla Cimata di Castello
018 - il Terminillo visto dalla Cimata di Castello
019 - Casale D’Antoni visto dalla Cimata di Castello
020 - il Terminilletto visto dalla Cimata di Castello
021 - sulla Cimata di Castello 1503 m
022 - scendendo verso la Forchicchia dei Preti
023 - il rifugio della Forchicchia dei Preti
024 - Fonte Melangara 1310 m
025 - particolare della Fonte Melangara