Appennino oltre i 2000 metri
Torri di Casanova, Forchetta di Santa Colomba
Torri di Casanova, Forchetta di Santa Colomba
dal Piano di Pietranzoni per il Vado del Piaverano
toccata la Cima del Vado del Piaverano (2327 m) e le Torri di quota 2325, 2353, 2360 e 2362 m
Introduzione:
Fare riferimento alle cartine:
"CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione dell’Aquila, PARCO NAZIONALE GRAN SASSO-LAGA, GRAN SASSO D’ITALIA, Carta dei sentieri scala 1:25000, S.E.L.C.A. Firenze"
"Gran Saso - 1:25.000 - Fronte Retro - Escursionismo e scialpinismo - Edizioni IL LUPO"
ITER EDIZIONI - Gran Sasso d'Italia 1:25.000 - 4 fogli (Nord 1 - Nord 2 - Sud 1 - Sud 2) - antistrappo e impermeabile
Tempi:
Lungo la cresta il percorso è a saliscendi - Traccia GPX
Tempo di salita fino alla Forchetta di Santa Colomba: 4,30 ore - ascesa 900 m
Tempo di ritorno per la stessa via: 3,30 ore - ascesa 200 m (ascesa complessiva 1100 m)
Tempo di salita fino alla base della Ferrata "Gianni Famigliari": 2,45 ore - ascesa 750 m - Km 5,8
Nota:
La Ferrata delle Torri di Casanova, Via Gianni Familiari, è stata completamente rimessa a nuovo ad Agosto del 2019; ora tutti i punti esposti sono protetti e la Via è diventata un "vero gioiello". Le foto dal numero 00A al numero 00ZZ descrivono, passo passo, la salita o discesa della nuova Ferrata. Tutte le altre foto e la descrizione sotto riportata si riferiscono alla vecchia ferrata e rimangono come "testimoni storici"
le foto da 001 a 041 riguardano un'escursione fatta a Luglio 2012
le foto da 042 a 079 riguardano un'escursione fatta a Luglio 2017 e danno un'idea dello stato attuale (fino ad Agosto 2019) della via ferrata che riguarda le Torri di Casanova (la parte più difficile di tutto il percorso del Centenario)
altre escursioni:
Monte Brancastello-Pizzo San Gabriele-Torri di Casanova
Percorso auto:
Da Assergi si prende la Strada Statale della Funivia del Gran Sasso d’Italia (n° 17 bis); superata la stazione inferiore si prosegue per Campo Imperatore. Più avanti, ad un bivio, si va a sinistra per l’Albergo di Campo Imperatore (stazione superiore della funivia) trascurando la strada che attraversa, in direzione Est, tutto l’altopiano. Superato dopo 500 metri il bivio che a sinistra porta ai ruderi di Sant’Egidio si parcheggia subito dopo su un grande spiazzo a destra, quota 1660 m.
Itinerario:
A piedi si continua lungo il bordo destro della strada (in direzione dell’Albergo di Campo Imperatore), per un centinaio di metri, fino ad incontrare una traccia, percorsa dagli allevatori di bestiame con le jeep, che attraversa il Piano di Pietranzoni e poi tutto il desolato altopiano di Campo Imperatore in direzione del Monte Brancastello e delle Torri di Casanova (Nord-Est). La via è segnata da vecchi segni sbiaditi di vernice giallo-rosso del CAI.
Percorso poco più di 1 Km (0,15 ore) si giunge ad un bivio con una sterrata più marcata, si va a destra (direzione Est) per un centinaio di metri e ad un altro bivio si riprende la traccia in direzione Nord-Est (abbandonando la strada principale). Dopo 0,30 ore dalla partenza si giunge su un piccolo pianoro erboso dove la strada termina, si continua nella valletta che si ha di fronte, sempre nella stessa direzione, seguendo tracce di sentiero, piccoli omini di pietra e segnali sempre più rari e sbiaditi.
Alla fine della valletta si nota, su una spalla erbosa (davanti a noi), un grosso masso isolato alto un paio di metri con sopra un omino di pietre; una volta raggiunto il sentiero si fa più evidente e marcato.
Si inizia a serpeggiare sul ripido dosso erboso (ora senza possibilità di errore), più in alto (quota 2000 m circa) il prato lascia spazio ad un manto di breccia fine e bianca, si piega progressivamente verso Nord e si esce sul Vado del Piaverano (alcune cartine portano Pieverano) 2272 m, tra il Brancastello a sinistra e le Torri di Casanova a destra (2,15 ore dall’auto, ascesa 650 m).
Ora si percorre la cresta verso Est, si sale di qualche decina di metri. Quando la via inizia a scendere, con una deviazione di 10 minuti tra andata e ritorno, si può raggiungere la Cima del Vado del Piaverano, quota 2327 m. Ripreso il sentiero si scende dall’altra parte fino a raggiungere la base dell’inizio della via ferrata per le Torri di Casanova, quota 2276 m - 0,30 ore (su una lapide sbiadita e quasi illeggibile c’è scritto “VIA GIANNI FAMILIARI, COLONNELLO PILOTA, PLURIDECORATO AL V. M.”).
Indossata l’attrezzatura da ferrata si inizia a salire perpendicolarmente su una scaletta leggermente piegata a parabola (uno dei chiodi che mantiene la scala attaccata alla parete si è staccato). Si prosegue lungo un muro quasi verticale di 25 metri facendo sicura su una corda di acciaio fissata alla roccia ogni 4 metri circa, in pratica gli ancoraggi del cavo sono molto distanti tra loro e in caso di caduta, anche se si sta usando il kit da ferrata, si rischiano gravi conseguenze. Alcuni trefoli della corda, a metà percorso, si sono consumati e spezzati, bisogna fare attenzione a non sollecitarla più di tanto.
IL cavo termina, inaspettatamente, un metro prima di uscire su una cresta brecciosa ed esposta ambo i lati. Si va a destra (non c'è protezione) e in pochi secondi si raggiunge un’altra scaletta. L'ancoraggio basso che la tiene fissata alla roccia è attacato allo staggio con del fil di ferro: mentre si sale si ha l'impressione che la scala ruoti in senso orario verso il baratro che abbiamo a sinistra, cercare di tenere il baricentro verso la roccia, a destra. Subito dopo c'è una corda di acciaio che ci permette di guadagnare un piccolo terrazzo sotto il blocco roccioso della prima torre, purtroppo anche questo cavo in alto si è staccato e per raggiungere il ripiano bisogna percorrere un tratto aereo senza alcuna protezione.
Dalla terrazza si arrampica cercando appigli per poter superare il saltino di circa 2,5 metri, a sinistra è molto esposto (anche qui manca un minimo di protezione), oppure dal ripiano si scende leggermente a destra e poi si cerca la via migliore di salita; meno esposto ed è la via che conviene utilizzare in discesa al ritorno; si giunge cosi sulla prima Torre di Casanova, quota 2325 m.
Si inizia a scendere dall’altra parte. All’inizio non si capisce quale direzione prendere perché la corda d'acciaio, che scende lungo la paretina opposta da dove veniamo, parte, ahimè! un metro più in basso della cresta e si nota all’ultimo momento; dopo 15 metri circa si tocca la base (è da notare che la corda che scende da questo versante ha la metà delle maglie spezzate per il continuo sfregamento con l’anello che la tiene legata alla parete e ha anche alcuni chiodi staccati). Nella mia ultima ricognizione (Settembre 2018) dalla cima di questa Torre è stata messa "artigianalmente" una corda in nylon che aiuta a scendere, naturalmente bisogna fare attenzione a non forzare più di tanto.
Superate le difficoltà si sale lungo un pendio detritico fino a raggiungere una sella dove è posta una tabella del CAI dell’Aquila con su scritto: “CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione dell’AQUILA, TORRI DI CASANOVA, M. 2362”, la quota della targa è errata, si capisce subito perchè ci sono vicino delle cime più alte.
Dalla lapide metallica andando a destra lungo la cresta (direzione Sud) si tocca, senza problemi, la seconda Torre, quota 2353 m; ritornati al cartello, salendo verso Nord su sfasciumi e poi piegando verso destra si giunge sulla terza Torre, quota 2360 m. Dalla cima si può scendere direttamente in direzione Sud fino ad intercettare il sentiero segnato del Centenario, passi di I, che si segue a sinistra (Est), per un centinaio di metri, fino all'evidente dorsale Sud della Torre più alta che si risale facilmente tra erba e sfasciumi, in pochi minuti si raggiunge l'omino di vetta, quota 2362 m (tempo totale 3,45 ore, ascesa totale 850 m).
Ripreso il sentiero si scende lungamente tra gli arditi pinnacoli (ottimo lo spettacolo sulle Torri di Casanova, le guglie dell’Infornace e il Prena), si oltrepassa una cengia dove c’è una corda d’acciaio penzoloni e si giunge su una sella a quota 2265 m. Si risale dall’altra parte su un cocuzzolo arrotondato, formato da breccia bianca (2308 m), si supera una strettoia e si scende ripidamente, aiutati da una buona corda d’acciaio, fino a raggiungere la Forchetta di Santa Colomba 2260 m, meta della nostra gita (dalle Torri di Casanova 0,45 ore - ascesa 50 m). Tempo di ritorno all'auto per la stessa via 3,30 ore.
cartina 1-3
cartina 2-3
cartina 3-3
grafico altimetrico
descrizione, passo passo, della Ferrata delle Torri di Casanova, Via Gianni Familiari, rimessa a nuovo ad Agosto 2019
00A - Le Torri di Casanova: in rosso il percorso del nuovo cavo d’acciaio
00B - l’attacco della Ferrata Gianni Familiari, si parte con un corrimano in
acciaio
00C - la scala all’inizio della ferrata: è in acciaio e sono
state aggiunte alcuni gradini di ferro
00D - un momento della salita, il corrimano è stato fissato
a brevi distanze sulla roccia in maniera che in caso di
cadute non si superano i due-tre metri
00E - esempio di come è stato fissato il cavo sulla roccia
00F - un momento della salita
00G - una ripresa dall’alto della prima parte della ferrata
00H - alla fine della prima parete la vecchia corda di acciaio terminava
obbligando gli escursionisti a percorrere per una decina di metri una cresta
brecciosa ed esposta ambo i lati, ora si è protetti perché la corda d’acciaio
continua fino a raggiungere la seconda scaletta
00I - la cresta esposta e il cavo d’acciaio
00J - la cresta esposta e il cavo d’acciaio, a sinistra si nota la seconda scaletta
00K - la seconda scaletta, anche questa rifatta nuova e fissata molto bene
00L - particolare della seconda scaletta e i tre gradini di ferro che aiutano a
salire-o scendere
00M - particolare della seconda scaletta vista dall’alto
00N - la seconda scaletta, particolare dell’ottimo lavoro fatto per fissarla alla
parete
00O - la fessura che si trova a destra (in salita) della seconda scaletta
00P - all’uscita della seconda scaletta fino alla prima Torre di Casanova non
esisteva protezione ora c’è la corda d’acciaio
00Q - la protezione è continua
00R - a destra la protezione, fino all’inizio di Agosto 2019, era inesistente
00S - un salto di 2,30 metri dove non c’era protezione, ora si sale e si scende
con tranquillità
00T - particolare, è stato fissato anche un gradino di ferro per salire sulla
prima Torre
00U - la discesa dalla prima Torre verso le altri Torri
00V - particolare, la corda d’acciaio è stata posizionata molto bene e continua
nell’anfiteatro tra le Torri
00W - particolare della discesa dalla prima Torre
00X - altro particolare
00Y - verso la Torre di Casanova più alta
00Z - la Torre di Casanova più alta, quota 2362 m
00ZZ - sulla Torre di Casanova di quota 2362 m
Escursione fatta a Luglio 2012
001 - dal Piano di Pietranzoni vista del Vado del Piaverano e delle Torri di Casanova
002 - il sentiero da percorrere
003 - dal Piano di Pietranzoni vista del Corno Grande
004 - salendo verso il Vado del Piaverano
005 - vista del Monte della Scindarella
006 - il fiume di sassi che scende dalla Forchetta di Santa Colomba
007 - la parte brecciosa del sentiero
008 - in vista del Vado del Piaverano
009 - Francesco sul Vado del Piaverano, dietro si nota il Brancastello e il Corno Grande
010 - Giuseppe sul Vado del Piaverano 2272 m
011 - le Torri di Casanova, il Monte Infornace e il Monte Prena
012 - le Torri di Casanova
013 - l’attacco della via ferrata (Via del Centenario) o “VIA GIANNI FAMILIARI, COLONNELLO PILOTA,
PLURIDECORATO AL V. M.” …si inizia a salire su una scaletta leggermente piegata a parabola…
014 - la scaletta e la paretina
015 - …poi tramite corda fissa di acciaio (l’unico spezzone rimesso da poco tempo e quindi in buone
condizioni) si sale una paretina quasi verticale di 20 metri…
016 - la paretina di 20 metri con alcuni escursionisti in azione
017 - la paretina di 20 metri e la scaletta piegata a parabola
018 - …La corda termina, inaspettatamente, un metro prima di uscire su una cresta esposta ambo i lati.
Si va a destra e in pochi secondi si raggiunge un’altra scaletta…
019 - …poi c’è una corta corda sempre di acciaio che aiuta a riguadagnare la cresta (però l’ultimo metro
si è staccato dalla roccia e quindi rimane penzoloni). Si continua sulla cresta, si sale su un roccione alto
un paio di metri (anche questo esposto ambo i lati e senza nessuna protezione) e si è sulla prima Torre di
Casanova 2330 m circa…
020 - …Si inizia a scendere dall’altra parte (all’inizio non si capisce quale direzione prendere perché
la corda, che scende lungo la paretina opposta da dove veniamo, parte, ahimè! un metro più in basso della
cresta e si nota all’ultimo momento)…
021 - La prima Torre di Casanova 2330 m vista da Est
…dopo 15 metri circa si tocca la base. (è da notare che la corda che scende da questo versante alla base
ha la metà delle maglie spezzate per il continuo sfregamento con l’anello che la tiene legata alla parete)…
022 - tra le Torri di Casanova
023 - la prima Torre di Casanova vista da Est
024 - il fiume detritico che scende dalla Forchetta di Santa Colomba visto dalle Torri di Casanova
025 - …sella dove è posta una tabella del CAI dell’Aquila con su scritto: “CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione
dell’AQUILA, TORRI DI CASANOVA, M. 2362”…
026 - il Monte Prena e l’Infornace visti dalle Torri di Casanova
027 - Torre di Casanova 2362 m
…Abbandonato il sentiero, con una salita in direzione Nord (passi di I grado) in pochi minuti si raggiunge
l’omino di pietre della Torre più alta, 2362 m…
028 - la Torre di Casanova più alta vista da Est, 2362 m
029 - uno sguardo verso il Corno Grande, visto scendendo verso la Forchetta di Santa Colomba
030 - …Ripreso il sentiero si scende lungamente tra gli arditi pinnacoli (ottimo lo spettacolo sulle Torri di
Casanova, le guglie dell’Infornace e il Prena)…
031 - scendendo dalle Torri di Casanova verso la Forchetta di Santa Colomba
032 - …si oltrepassa una cengia dove c’è una corda d’acciaio penzoloni e si giunge su una sella
a quota 2265 m …
033 - …Si risale dall’altra parte su un cocuzzolo arrotondato formato da breccia bianca (2308 m)…
034 - bello lo sguardo sulle guglie dell’Infornace e sul Prena
035 - ottima anche la visuale, inconsueta, sulle Torri di Casanova
036 - le Torri di Casanova visti da Est e, in primo piano, alcuni escursionisti
037 - le sottili vette dell’Infornace
038 - …si supera una strettoia…
039 - …e si scende ripidamente, aiutati da una buona corda d’acciaio,…
040 - l’ottima corda d’acciaio
041 - …fino a raggiungere la Forchetta di Santa Colomba 2260 m, meta della nostra gita.
le foto dal numero 042 al numero 079 sono state scattate durante una ricognizione di Luglio 2017
e danno un'idea dello stato della via ferrata delle Torri di Casanova (la parte più difficile di tutto
il percorso del Centenario)
042 - le Torri di Casanova viste avendo alle spalle il Vado del Piaverano
043 - uno sguardo verso Nord, il Cimone di Santa Colomba
044 - l'inizio della via ferrata
045 - la lapide che ricorda che la Via è dedicata a Gianni Famigliari
046 - la parete da risalire
047 - uno sguardo dalla prima scala verso Campo Imperatore
048 - uno dei chiodi che tiene legata la scala alla roccia si è staccato da qualche anno
049 - uno sguardo dall'alto della scala
050 - La parete è abbastanza verticale e la corda è fissata alla roccia ogni 4 metri circa. In pratica
gli ancoraggi del cavo sono molto distanti fra loro e in caso di caduta, anche se si sta usando il kit
di ferrata, si rischiano gravi conseguenze. Per fare più sicura è meglio avere con se un moschettone
a ghiera e un cordino in modo da poter legarsi alla corda con un nodo autobloccante del tipo Prusik
051 - la paretina vista dall'alto
052 - finita la corda d'acciaio, per arrivare alla seconda scaletta, si traversa una cresta brecciosa ed
esposta ambo i lati
053 - una spaccatura della roccia all'inizio della seconda scaletta (particolare).
L'ancoraggio che si vede nella foto è fissato bene alla roccia ma si è staccato dallo staggio,
attualmente è legato con fil di ferro
054 - particolare della spaccatura
055 - la seconda scaletta vista dal basso
056 - all'uscita della seconda scaletta; anche qui bisogna traversare una cresta brecciosa molto
esposta ambo i lati e non protetta dalla via ferrata
057 - si raggiunge un piccolo terrazzo sotto il blocco roccioso della prima torre..."naturalmente"
non esiste nessuna protezione...
058 - ...si arrampica cercando appigli per poter superare il saltino di circa 2,5 metri. A sinistra
è molto esposto
059 - oppure dal terrazzo si scende leggermente a destra e poi si cerca la via migliore di salita;
meno esposto ed è la via che conviene utilizzare in discesa al ritorno
060 - appena messo piede sulla vetta della prima torre si trova una corda che subito ci rassicura.
...Meno male che ci sono generosi e bravi alpinisti che coprono le mancanze altrui... aggiungendo
delle corde in punti chiave del sentiero.
061 - la discesa dall'altra parte della prima torre
062 - particolare
063 - ci allontaniamo sempre più dalla prima torre e iniziamo a girovagare tra i pinnacoli
064 - si scende per poi risalire, la prima torre si allontana sempre di più
065 - si raggiunge così una sella dove c'è un antico e caratteristico cartello escursionistico di
metallo
066 - il cartello
067 - ci troviamo su una sella di quota 2340 m anche se sulla targa c'è scritto "Torri di Casanova
2362 m"
068 - dalla sella in pochi minuti si raggiunge la seconda torre
069 - uno sguardo dalla seconda torre
070 - dalla seconda torre
071 - dalla seconda torre conviene studiarsi il percorso per la salita alla quarta torre, la terza la
lasciamo per ultima
072 - lo fasciume di rocce sulla quarta torre
073 - dalla quarta torre
074 - particolari visti dalla quarta torre
075 - il Monte Prena e il Monte Infornace visti dalla quarta torre. A sinistra spunta pure il
Montre Camicia
076 - il Cimone visto dalla quarta torre
077 - dalla quarta torre ci studiamo la salita alla terza torre
078 - una spaccatura trovata girovagando tra le torri
079 - uno sguardo verso Campo Imperatore dalla terza torre
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Ultima modifica: 30 Aprile 2018