Appennino oltre i 2000 metri
Monte Acquaviva, Monte Pizzone; dal Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta
Monte Acquaviva, Monte Pizzone
Monte Blockhaus-Monte Cavallo-Monte Focalone, Anticima Ovest Monte Acquaviva
dal Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta
Nota 1:
escursione di due giorni con pernotto nel Bivacco Fusco 2455 m effettuata a Luglio 2011. Traccia GPX
(per l'escursione in un solo giorno vedi la Nota 2)
Il Monte Pizzone è una Montagna completamente sconosciuta agli escursionisti; isolata, fuori da qualsiasi sentiero, nell’ultimo tratto c’è da districarsi tra i Pini Mughi e per questo motivo raggiungere la cima è complicato.
Cartina di riferimento “CARTA DEI SENTIERI - GRUPPO DELLA MAJELLA - CLUB ALPINO ITALIANO - Sezione di Chieti - scala 1:25.000” Attenzione; molti sentieri segnati non corrispondono a quelli reali sul campo.
Tempi:
dal Rifugio Bruno Pomilio al Monte Pizzone: 6,15 ore - ascesa 1150 m - Km 14
tempo di ritorno stessa via (evitando l'Anticima Ovest del Monte Acquaviva-Monte Cavallo e Monte Blockhaus): 6 ore - ascesa 700 m - Km 12
tempo complessivo: 12,15 ore - ascesa 1850 m - Km 26
la salita solo sul Monte Acquaviva (senza pernotto nel bivacco Fusco): 4 ore - ascesa 1000 m - Km 10
Nota 2:
se si decide di fare l'escursione (andata e ritorno) in un giorno evitando di salire sul Monte Blockhaus, Monte Cavallo e Anticima Ovest Monte Acquaviva i tempi sono:
dal Rifugio Bruno Pomilio al Monte Pizzone: 5,30 ore - ascesa 1000 m - Km 12 (con piccole soste)
dal Monte Pizzone al Rifugio Bruno Pomilio: 5,30 ore - ascesa 700 m - Km 12 (con piccole soste)
tempo totale 11 ore - ascesa 1700 m - Km 24 - Traccia GPX
altri percorsi:
Monte Blockhaus-Monte Cavallo-Monte Focalone-Cima Pomilio-Monte S Angelo-Monte Rotondo
Introduzione:
La base di partenza è il Rifugio Bruno Pomilio 1895 m, posto alla fine della strada che porta alla zona sciistica della Majelletta.
Per raggiungerlo, dall’autostrada A25 Roma-Pescara si esce al casello Alanno-Scafa e si seguono le indicazioni per Lettomanoppello e poi per il Passo Lanciano, superato il valico si va a destra per il Blockhaus e la Majelletta giungendo presso il Rifugio Bruno Pomilio dove si parcheggia.
Fino a poco tempo fa si poteva continuare in auto fino al piazzale del Blockhaus 2100 m, dove c’è un altare votivo dedicato alla Madonna, ma con l’istituzione del Parco Nazionale della Majella è stato deciso di chiudere al traffico l’ultimo tratto della strada complicando, e non poco, la passeggiata all’escursionista che vuole raggiungere le vette più alte della Majella.
Ora, al già lungo percorso per raggiungere le cime più alte, bisogna aggiungere tra andata e ritorno altre 2 ore con 200 metri di dislivello e una distanza di 6 Km.
Di solito, chi è diretto sul Monte Amaro, dal piazzale del Blockhaus aggira la montagna dal versante Est utilizzando un evidente sentiero tra i pini mughi. Attualmente (estate 2011) questa via è diventata molto scomoda, conviene aggirare la montagna dal versante Ovest lasciando l’altare votivo a sinistra. Il sentiero è ben segnato con vernice bianco-rossa e lettera P
Descrizione:
Dal Rifugio Bruno Pomilio 1895 m ci si avvia a piedi lungo la strada chiusa al traffico (alla partenza, lato Sud del Rifugio, si può tagliare un tornante su una traccia in direzione Sud-Ovest ma concretamente, in salita, non si ha nessun vantaggio), ottimo il panorama su gran parte del Gruppo e sugli incassati e selvaggi valloni sottostanti.
Arrivati nel piazzale del Blockhaus si lascia a sinistra l’altare votivo e si prende l'evidente sentiero segnato bianco-rosso con lettera P che aggira ad Ovest il Monte Blockhaus (vedi Nota 3) e si ricongiunge al vecchio sentiero a quota 2074 m dopo aver fatto un giro a ferro di cavallo in senso antiorario.
Nota 3: la salita sulla vetta del Blockhaus 2140 m, dove ci sono i ruderi di un fortino, richiede tra andata e ritorno 30 minuti - ascesa 70 m, si può anche salire da un versante e scendere dall'altra parte se si ha intenzione di continuare la gita come sotto descritto.
Si continua in direzione Sud mantenendosi leggermente ad Est rispetto al crinale con spettacolari vedute dei valloni sottostanti (Vallone delle Tre Grotte e Selvaromana ad Est - Vallone dell’Orfento ad Ovest).
Si trascura il sentiero che in direzione Est va giù nel Vallone delle Tre Grotte e si continua per la via principale che scende a sinistra del Monte Cavallo (vedi Nota 4)
Nota 4: poco prima di iniziare a scendere lungo il sentiero, quota 2150 m, si nota un tombino dell'acquedotto e i ruderi di un vecchio fontanile; da questo punto con una deviazione a destra, seguendo la cresta in direzione Sud-Ovest, si raggiunge la vetta del Monte Cavallo 2171 m, 15 minuti tra andata e ritorno - ascesa 20 m.
Lungo il rilievo Sud del Monte Cavallo, su lastroni di roccia calcarea, ci sono interessanti iscrizioni lasciate da briganti, pastori, viandanti e negli ultimi anni anche da qualche fantasioso escursionista, la zona è conosciuta come la “Tavola dei Briganti”
Una di queste iscrizioni recita: ”NEL 1824 NACQUE VITTORIO EMANUELE. PRIMA DEL 1860 ERA IL REGNO DEI FIORI, OGGI E’ IL REGNO DELLA MISERIA”. Un’altra: ”PASQUALO FRETA 1869 D.R. LI”
Per raggiungere la Tavola dei Briganti dal sentiero che scende tra alti pini mughi si deve fare attenzione ad una deviazione sulla destra, quota 2110 m circa (di solito segnata da freccia di legno, omino di pietre e, alla mia ultima ricognizione, da una freccia escursionistica metallica) che in pochi secondi porta presso i lastroni.
Ritornati sulla via principale in breve si giunge alla Sella Acquaviva 2100 m (1,45 ore dalla partenza, ascesa 250 m). La fonte, senza nome su IGM, è alimentata da una sorgente, non visibile dalla Sella Acquaviva, che si trova in uno stretto vallone a 20 minuti di camino in direzione Sud-Est.
Si lascia a sinistra il poco visibile e mal segnato sentiero basso per la Cima delle Murelle, poco più avanti, si trascura, sempre a sinistra, la traccia che porta alla sorgente e si sale in direzione Sud seguendo il crinale tra alti mughi e ghiaie; superati circa 150 metri di dislivello si è ad un bivio.
Si prende il sentiero segnato che va a sinistra, traversa un’ampia conca rocciosa passando vicino alla Fonte Ghiacciata (quota 2370 m) realizzata nell'anno 2013 e sbuca sulla cresta Nord-Est del Monte Focalone, pochi metri al di là, non visibile, versante Est, c’è il bivacco Fusco 2455 m (3 ore dalla partenza - ascesa 650 m - 8 Km).
Conviene non arrivare tardi al bivacco perché si rischia di trovarlo tutto occupato e quindi (se va bene) di dover dormire per terra, se si arriva presto si ha il tempo di scegliersi il posto migliore.
La mattina successiva si sale facilmente sul Monte Focalone 2667 m dove c’è un punto d’incrocio di sentieri; continuando dritti (Sud-Ovest) si va verso il Monte Amaro passando per i Tre Portoni, a sinistra (Sud) si va verso il Monte Acquaviva e la Cima delle Murelle.
Andiamo a sinistra, si scende di qualche metro e si risale dall’altra parte su una grossa gobba ricoperta da grandi pietre e sfasciumi (Anticima Ovest del monte Acquaviva, quota 2727 m), ora si scende in direzione Est puntando alla sella di quota 2666 m, ed infine una dura salita, su tremendi e scomodi sfasciumi di pietre, porta sulla Croce di vetta del Monte Acquaviva 2737 m (dal bivacco Fusco 1,15 ore - 3,5 Km - dislivello 350 m).
Per il Monte Pizzone si continua sull’altopiano sommitale dell’Acquaviva in direzione Est seguendo il poco visibile (ometti di pietra) sentiero che scende nel Vallone d’Acquaviva e Grotta dei Callarelli. Quando si inizia a perdere decisamente quota si abbandona il sentiero per scendere sul costone Sud-Est (destra) tra pietrai ed erba, pendio molto ripido ma agevolato da piccoli gradini naturali.
Da questo punto in poi si inizia a vedere il Monte Pizzone e la via da percorrere si fa evidentissima. Si scende sempre ripidamente puntando ad uno sperone di quota 2457 m; per raggiungerlo bisogna superare un canalino di sfasciumi che parte da quota 2555 m circa. Si scende a zigzag cercando di rimanere a sinistra dell'impluvio per evitare eventuali cadute di pietre che qualche camoscio potrebbe muovere dall'alto. La discesa è abbastanza comoda; non necessariamente bisogna percorrere tutto il solco, prima che si restringe si va a destra e a mezza costa si raggiunge un comodo pietraio che porta alla quota su detta.
Sempre in discesa si punta ad un altro sperone roccioso di quota 2378 m, direzione Sud, Sud-Est, lo si raggiunge facilmente senza ostacoli.
Purtroppo da questo punto in poi bisogna iniziare a superare delle macchie di Pino Mugo, si cerca la via migliore andando a sinistra rispetto al displuvio. Si attraversano alcuni lastroni di roccia che formano dei salti di 1 metro-1,5 metri, si possono anche aggirare zigzagando tra la vegetazione. Ogni tanto si incontrano dei piccoli omini di pietra (qualcuno lo possiamo realizzare anche noi) che ci indicano la direzione. Quando la vegetazione sembra insuperabile si trova sempre un ottimo passaggio tra i mughi, l'inizio del passaggio e la fine di solito sono segnati da omini di pietra (conviene sempre aggiungere altri sassi in modo da facilitare noi stessi e chi verrà dopo di noi).
Si arriva cosi sulla dorsale a quota 2242 m dove c'è un omino di pietre più grosso degli altri, sul displuvio però è impossibile proseguire a causa della fitta vegetazione, bisogna scendere sempre dalla parte Nord (da dove siamo saliti) di qualche decina di metri e trovare un passaggio verso destra. Comunque si può evitare di salire sulla quota di 2242 m continuando in diagonale sempre sfruttando i passaggi tra la vegetazione fino a portarci sotto la cima del Pizzone, quota 2214 m, che si raggiunge, salendo verso destra, senza problemi.
(dal Monte Acquaviva al Pizzone 2 ore in discesa - 2,30 ore per il ritorno, 550 m di dislivello), i tempi di percorrenza possono variare a seconda della facilità o no che si trova a passare tra i Pini Mughi.
Dal Monte Acquaviva all’auto ci vogliono 4,15 ore e un dislivello di 300 m da superare (se si toccano le cime del Monte Cavallo e del Blockhaus).
Km totali dell’escursione 26 circa - dislivello totale 1850 m.
cartina 1-5
cartina 2-5
cartina 3-5
cartina 4-5
cartina 5-5
grafico altimetrico passando sul Monte Blockhaus, Monte Cavallo e Anticima Ovest del Monte Acquaviva
grafico altimetrico passando solo sul Monte Focalone, Monte Acquaviva
001 - Rifugio Bruno Pomilio 1900 m, Majelletta
002 - Monte Blockhaus
003 - Monte Cavallo
004 - la Tavola dei Briganti, si notano due date, 1874, 1894
005 - la Tavola dei Briganti, un’altra data, 1862
006 - il Monte Focalone 2676 m
007 - Sella Acquaviva, 2100 m, con l’omonima fonte
007 - particolare della targa messa ai piedi della Fonte "Fonte Sella di Acquaviva, anno
costruzione 1965, anno ristrutturazione 2009"...la lastra nell'ultima ricognizione non c'è più
008 - i Pini Mughi
008a - la Fonte Ghiacciata (realizzata nell'anno 2013), quota 2370 m, lungo la via normale che
dalla Sella Acquaviva sale al Bivacco Fusco
009 - il costone Nord-Est del Monte Focalone, dietro si trova il Bivacco Fusco
010 - il Bivacco Fusco 2455 m
011 - il mio posto letto nel Bivacco Fusco
012 - il Bivacco stasera è affollato, una squadra del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Roccaraso,
alcuni di loro dormiranno in tenda
013 - tre ragazzi di Roma
014 - la mattina dopo...., gli alpinisti finanzieri sono già partiti, i tre ragazzi dormono profondamente
015 - Monte Focalone 2667 m
016 - salendo sul Monte Acquaviva
017 - Cima delle Murelle
018 - Monte Acquaviva 2737 m
019 - Monte Acquaviva 2737 m
020 - dal Monte Acquaviva uno sguardo a 180 gradi
021 - dal Monte Acquaviva uno sguardo a 180
022 - dal Monte Acquaviva uno sguardo a 180 gradi
023 - la via per il Monte Pizzone
024 - la via per il Monte Pizzone, tutto sommato non difficile tranne che per l’ultimo tratto invaso
dai Pini Mughi.
025 - un Camoscio solitario a guardia del Monte Pizzone
026 - il canalino breccioso da superare, non difficile
027 - particolare del canalino breccioso
foto di altre escursioni fatte sul Monte Acquaviva dal Rifugio Bruno Pomilio, Majelletta
028 - fine Ottobre 2012, Monte Acquaviva 2737 m
029 - fine Ottobre 2012, foto fatta insieme ad alcuni escursionisti appena conosciuti
030 - (Luglio 2017), giornata invernale, Silvia Berti per la prima volta sul Monte Acquaviva con
grande entusiasmo e passione
031 - Monte Acquaviva la Croce di vetta e un rifugio di fortuna, quota 2737 m (Luglio 2017)
032 - sul Monte Acquaviva (Luglio 2017), in alto da sinistra: Patrick-Terzena-Chiara
la riga centrale da sinistra: Silvia-Roberto-Giuseppe seduti da sinistra: Giuseppe-Franco
033 - sulla Vetta Occidentale del Monte Acquaviva 2727 m (Luglio 2017)
034 - sul Monte Focalone 2667 m (Luglio 2017)
035 - Monte Acquaviva (Luglio 2020 - foto da 035 a 052)
036 - paesaggio "lunare" scendendo verso il Pizzone
037 - poco prima dell'impluvio da percorrere
038 - stella alpina dell'Appennino
039 - camosci
040 - particolare di un camoscio
041 - dopo l'impluvio, si scende sempre tra sfasciumi
042 - una guglia...forse mai salita
043 - alcuni gradoni di roccia da superare
044 - un torrione aggirato a destra (guardando la foto)
045 - la via appena percorsa
046 - la dorsale che porta sulla cima del Pizzone, in basso il Lago di Càsoli (Chieti)
047 - pini mughi dall'apparenza insuperabili...una via c'è sempre
048 - il Pizzone sempre più vicino
049 - uno sguardo indietro...la via appena percorsa
050 - Cima del Pizzone 2214 m
051 - Monte Pizzone 2214 m
052 - Monte Pizzone, particolare
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Ultima modifica: 30 Aprile 2018