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La Via del Grifone alla ricerca dei cippi di confine Borbonico-Papalini

La Via del Grifone

alla ricerca dei cippi di confine Borbonico-Papalini

dal cippo n° 442 al n° 454

Introduzione:

Un’escursione tra storia, natura e fede alla scoperta dei cippi di confine tra lo stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie. Si partirà dal Convento dei Frati Minori di San Giacomo di Poggio Bustone passando per il Colle la Forca, Cappafolle, la Doganella, Monti Ceresa (massima quota 1531m), Fonte Petrinara, Prato San Giacomo, Fonte del Prato Santo, Eremo di San Francesco.

Il giro è ad anello in senso antiorario ma nulla vieta di farlo al contrario, i tempi dell’escursione non cambiano. Il percorso ripercorre l’antica linea di frontiera che, fino all’unità d’Italia, svolgeva il ruolo di spartiacque tra Stato della Chiesa e Regno Borbonico. Dal punto di vista naturalistico ed escursionistico si attraverseranno pinete e faggete secolari, bellissimi prati d’altura dove le risorgive non mancano (radura di Fonte Petrinara) e si avranno meravigliosi scorci panoramici sulla Piana Reatina con i suoi laghi, sui Monti Sabini, sulle vette più alte del gruppo del Terminillo e se la giornata lo permette, si osserverà il Lago di Piediluco, i Monti Martani e la pianura ternana. Dal punto di vista spirituale, invece, sarà possibile visitare l’Eremo di San Francesco e il Convento di San Giacomo.

Il percorso quest’anno (2024) ha preso il nome della Via del Grifone ed è stato dedicato alla Guardia di Finanza in occasione della ricorrenza del 250° dalla nascita del Corpo (1774-2024). Non c’era miglior occasione; infatti la vigilanza lungo la linea di confine era attuata da militari della Truppa di Finanza pontificia e dalle Guardie dei Dazi Indiretti per la parte borbonica. Corpi che a seguito dell’unificazione del Regno d’Italia furono assorbiti dal Corpo delle Guardie Doganali, successivamente rinominato in Guardia di Finanza.

Chi non vuole fare tutto il giro perché lo ritiene lungo lo può dividere in due parti utilizzando come ritorno (o andata) il sentiero 420 della Valle Petrinara.

dislivello 1000 m - Traccia GPX

tempo del giro 9.15 ore (compreso le foto ai cippi e soste varie)

Km 17,5

sulla cartina il percorso è riportato in blu

Nota:

le foto qui presentate sono state scattate in vari periodi dell’anno e fanno parte sempre del giro ad anello sotto descritto

Per la cartina pubblicata si ringrazia la Sezione CAI di Rieti per la concessione datami.

Percorso auto:

Arrivati a Poggio Bustone (comune della Provincia di Rieti, molto noto perché ha dato i natali al cantautore Lucio Battisti) si seguono le indicazioni per il Convento di San Giacomo che si trova a monte del paese. Si parcheggia nell’ampio piazzale, quota 818 m

Itinerario:

A piedi, in direzione Nord-Est, si segue una strada asfaltata che dopo cinquecento metri diviene sterrata ed è vietata al traffico. All’inizio c’è una tabella con frecce metalliche che indicano più sentieri tra cui il 441 che è quello che dobbiamo seguire.

Si ignorano tutte le deviazioni a sinistra e si continua lungo la carreggiata fino al primo tornante dove, a sinistra, c’è l’imbocco della Valle Petrinara (sentiero n. 420) che si trascura.

Si sale ancora superando una serie di tornanti (si lascia a sinistra il sentiero segnato che in questo tratto conviene non seguirlo perchè scomodo e che ritroveremo più avanti) e si continua a salire fin quando la strada diviene, per un tratto, quasi pianeggiante e costeggia sulla sinistra un prato che si trova ad Est del Colle Pietrolone.

Alla fine del prato la sterrata inizia a scendere leggermente, curva di novanta gradi a sinistra e poco dopo di novanta gradi a destra, prima dell’ultima curva, di fronte, direzione Sud-Est si nota un evidente vallone boscoso, si lascia la strada e si entra nel vallone.

Qui ci ricongiungiamo al sentiero segnato 441; la mulattiera sale a tornanti e sbuca fuori dal bosco a quota 1260 m a Nord del Colle la Forca. Si continua verso Sud e poco sotto il Colle la Forca (1292 m), direzione Est dalla vetta, si trova atterrato e spezzato il cippo n. 444 (1285 m, 1.30 ore), ottima vista su Cima D’Arme e Monte Rosato (il cippo ultimamente è stato rimesso in piedi da alcuni volontari di Poggio Bustone).

Continuando con un saliscendi verso Sud si raggiunge la località Cappafolle dove sul colle soprastante (1290 m, 0.10 ore) c’è il cippo n. 443 atterrato; da questo punto bella visuale anche sul Terminillo.

Ora si piega in direzione Ovest (destra) scendendo lungo il crinale per una quarantina di metri di dislivello fino ad imbattersi con il cippo n. 442 (1250 m, 0.05 ore)  

Tornato presso il termine n. 444 (0.45 ore tra a/r) si prende un sentiero verso Nord-Est (destra) che sale lungo un costa pratosa e poi costeggia il bosco della località La Doganella. Si transita a mezza costa ad Est dei colli di quota 1394, 1399, 1412 m dei Monti Cerasa (cosi scritto sulla cartina) tenendo la faggeta sulla destra e prima che il sentiero entra nel bosco si incontra atterrato il cippo n. 445 (1310 m, 0.15 ore, è da notare che sulla cartina del CAI il sentiero 441 passa sulla cresta dei Monti Cerasa ma in realtà il sentiero segnato è quello qui descritto).

Si entra nella macchia sempre a mezza costa fino ad uscire sotto la cresta Sud-Ovest della quota 1502 m del Monti Ceresa dove c’è il cippo n. 446 (1345 m, 0.15 ore) atterrato e quasi coperto da una siepe di piccoli alberi e rovi. Si sale per prato in direzione Nord-Est raggiungendo la cresta e poco sotto di questa, versante Est, si incontra atterrato il cippo n. 447 (1385 m, 0.10 ore). Da qui ottima vista sulla Piana di Rieti, il lago Lungo, il lago di Ripa Sottile, i Monti Sabini, il lago di Piediluco e Terni.

Si continua a salire fino a raggiungere la vetta di Monte Ceresa (1502 m, 0.30 ore) dove inclinato e spezzato si trova il cippo n. 448, ottima visuale sul paese di Poggio Bustone, sulla Piana Reatina e sul Terminillo (anche questo cippo è stato rimesso in piedi dagli stessi volontari).

Sempre avanti in direzione Nord-Est, sulla cresta quasi in piano, si sale su un'altra cima dei Monti Ceresa (1517 m, 0.10 ore) dove atterrato e nascosto da una siepe si trova il cippo n. 449, attualmente (anno 2024) rimesso in piedi e liberato dalla vegetazione sempre dal gruppo di volontari di Poggio Bustone (tempo totale dal Santuario fin qui 4.20 ore).

Dal cippo 449 la cresta, sempre in direzione Nord-Est, inizia una discesa di un centinaio di metri irta di difficoltà perché molto ripida, frastagliata e ingombra di vegetazione, conviene non percorrerla.

Si torna indietro di una cinquantina di metri e si scende a sinistra (Est) seguendo un ripido costone erboso fino ad intercettare un evidente sentiero a quota 1455 m. Si va a sinistra (Nord), prima nel bosco e poi lungo una larga valle erbosa, fino al valico di quota 1500 m (0.30 ore).

Lasciando momentaneamente il sentiero si sale a sinistra (Ovest) su un colle (1514 m 0.20 ore a/r) dove atterrato c’è il cippo n. 450, bella la visuale sulla Cima D'Arme. Tornati sulla sella (1500 m) si sale dall’altra parte (Est) verso il colle di quota 1531 m costeggiando a sinistra la faggeta; poco prima che questa termina si trova atterrato il cippo n. 451 (1510 m, 0.05 ore). Il termine si trovava sulla cima più alta dei Monti Ceresa (1531 m) poi è stato rotolato nel versante occidentale di parecchi metri. Per ricordare questo fatto sul punto di apposizione originale è stata posta una lapide di marmo in sostituzione dello stesso cippo (conviene andare a dare un'occhiata, ottimo il panorama su numerose montagne del gruppo del Terminillo).

Ritornati nuovamente sulla sella (1500 m, 0.30 ore tra a/r) si continua a seguire il sentiero segnato in direzione Nord, si raggiunge una radura dove nel mezzo c’è atterrato (ora rimesso in piedi) il cippo n. 452 (1465 m, 0.10 ore), ancora avanti si rientra nel bosco e in una zona molto fangosa, all’inizio di un impluvio, si trova atterrato il cippo n. 453 (1480 m, 0.10 ore)

Sempre nella stessa direzione si raggiunge un altro valico dove ritto si trova il cippo n. 454 (1514 m, 0.15 ore, l’ultimo cippo di questa escursione), qui il sentiero 441 che stiamo percorrendo termina e c’è la congiunzione con il sentiero 402 (tempo totale dal Santuario 6.10 ore).

Si segue a sinistra (Ovest) il sentiero 402 che percorre un profondo vallone, a tratti molto fangoso, e alla fine esce sulla radura dove si trova la Fonte Petrinara (1410 m, 0.20 ore, acqua potabile).

Attraversato il prato, sempre in direzione Ovest, si passa accanto ad un bottino e si prende una visibile sterrata che parte alla fine della radura; senza possibilità d’errore (agli incroci andare a sinistra) si raggiunge il Prato San Giacomo e la Fonte del Prato Santo (1301 m, 1 ora). Qui con una deviazione di 400 metri si può andare a curiosare presso il Rifugio Capo Lupo (1326 m, 0.15 ore a/r)

Si prosegue lungo la strada per circa 250 m per abbandonarla a quota 1270 m, circa, e seguire a sinistra il sentiero 421 che scende lungo una faggeta, poi attraversa una pineta, supera un crinale roccioso (c’è una croce e una piccola grotta, punto panoramico) e giunge ad una biforcazione con un sentiero ciottolato (990 m, 0.35 ore)

Si prende a sinistra per andare a visitare il Sacro Speco, si passa accanto a delle curiose edicole: ci sono le impronte indecifrabili e deformi del diavolo, l’impronta del piede di San Francesco, l’impronta del piede di un angelo apparso in forma umana al Poverello, la Croce da dove San Francesco benedì la Valle Reatina.

Si giunge così alla base degli Scogli di San Francesco dove c’è la chiesetta, (quota 1024 m) che conserva la spelonca tra le rupi; qui al Poverello gli furono perdonati, dal Signore, tutti i suoi peccati.

Dopo aver visitato l’Eremo e suonato almeno per cinque rintocchi la campana si ritorna indietro fino al bivio di quota 990 m (0.30 ore a/r).

Si continua a scendere per il comodo e veloce sentiero, tra querce secolari e aceri campestri, si passa accanto ad altre tre edicole (l’impronta del ginocchio, l’impronta del cappuccio, l’impronta del breviario) e si giunge all’incrocio con la via asfaltata che presa a destra in pochi minuti ci porta nel piazzale del Santuario (0.20 ore).

mappa

cippi da 442 a 454

grafico altimetrico

grafico la Via del Grifone Cippi dal numero 442 al 454

001 - Poggio Bustone

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001a - inaugurazione della Via del Grifone, piazzale del Santuario di Poggio Bustone (novembre 2024)

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002 - escursione con il CAI del 24 Aprile 2014

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003 - …la sterrata inizia a scendere leggermente, curva di novanta gradi a sinistra e poco dopo di novanta

gradi a destra, prima di questa curva, di fronte, direzione Sud-Est si nota un evidente vallone boscoso, si

lascia la strada e si entra nel vallone...

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004 - Colle la Forca, cippo n. 444 e i Monti Ceresa

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004a - la via del Grifone, il cippo 444 ritto

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005 - località Cappafolle, cippo n. 443, in fondo il Terminillo

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006 - cippo n. 442 e alcuni amici del CAI di Sora

006

007 - cippo n. 445 e Cima d’Arme

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007a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 445

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008 - un passaggio presso il cippo n. 445 di alcuni escursionisti del CAI di Rieti e Roma

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009 - cippo n. 446

009

010 - cippo n. 447 e la cima di quota 1502 m dei Monti Ceresa

010

011 - un passaggio di alcuni escursionisti presso il cippo n. 447

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011a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 447

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012 - cippo n. 448 sulla cima di quota 1502 m dei Monti Ceresa, in fondo la Cima d’Arme

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012a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 448 ritto

012a

013 - cippo n. 449 nascosto da una siepe, sulla cima di quota 1517 m dei Monti Ceresa

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013a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 449 ritto

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014 - una gita dedicata alla ricerca dei cippi di confine in una giornata di brutto tempo

014

015 - cippo n. 450, in fondo la Cima d’Arme

015

015a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 450

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016 - cippo n. 451, in fondo sempre la Cima d’Arme

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016a - la Via del Grifone, ricognizione cippo 451

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016b - la Via del Grifone, cippo 451

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016c - la Via del Grifone, lapide che ricorda il posto originario del cippo 451

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016d - la via del Grifone

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016e - la Via del Grifone

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016f - la Via del Grifone

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017 - cippo n. 452, con alcuni amici del CAI di Sora e altri escursionisti incontrati per caso

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017a - la Via del Grifone, cippo 452 ritto

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018 - cippo n. 453

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018a - la Via del Grifone, ricognizione, cippo 453

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019 - l’ultimo cippo della giornata, n. 454

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019a - la Via del Grifone, cippo 454

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020 - Fonte Petrinara

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021 - il rifugio (in pessime condizioni) di Prato San Giacomo

021

022 - la Fonte di Prato San Giacomo o Fonte del Prato Santo, in fondo Cima d’Arme

022

023 - il sentiero supera un crinale roccioso dove c’è una croce, ottimo punto panoramico

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024 - una targa presso un’edicola sacra che conserva una pietra con le impronte indecifrabili e deformi

del Diavolo

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025 -  una delle edicole sacre

025

026 - qui è conservata una pietra con l’impronta del piede di San Francesco

026

027 - un’altra pietra con l’impronta del piede di un Angelo apparso in forma umana al Poverello

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028 - la Croce, da questo punto San Francesco benedì la Valle Reatina

028

029 -  la targa che ricorda il luogo da dove San Francesco benedì la Valle Reatina

029

030 - il Sacro Speco di San Francesco

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031 - alcune Sorelle Polacche in visita al Sacro Speco

031

032 - la campana del Sacro Speco

032

033 - la chiesa inferiore del Sacro Speco

033

034 - scritta che ricorda cosa ottenne San Francesco dal Signore nel Sacro Speco

034

035 - la parte superiore del Sacro Speco

035

036 - la Valle Reatina vista dal Sacro Speco

036

 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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