Sentieri Montani di Cittàducale
Escursione n. 012: Sentiero di Fede; IL Cammino di San Felice da Cantalice
IL Cammino di San Felice da Cantalice
dal Santuario di San Felice all'Acqua a Cittaducale
tempo del Cammino: 6.15 ore
ascesa: 700 m
discesa: 800 m
sviluppo: 22 Km - Traccia GPX
Premessa:
Prima di descrivere il Cammino che percorse San Felice da Cantalice dal suo paese nativo a Cittaducale raccontiamo una breve biografia del Santo.
Felice Porro nacque a Cantalice (provincia di Rieti) nel 1515; giovanissimo si trasferì a Cittaducale (Rieti) dove prestò servizio nella famiglia Picchi come pastore e contadino.
Iniziò il percorso religioso dopo che un aratro trainato da alcuni buoi gli passò sopra, stracciandogli le vesti ma lasciando intatto il suo corpo. L’allora contadino Felice, riconosciuta la grandezza dell’evento, decise di consegnarsi all’ordine dei Francescani.
Nel 1543 bussò alla porta del convento di Santa Maria del Monte di Cittaducale, XVI sec., dove chiese l’abito cappuccino.
Dopo il noviziato a Fiuggi (Frosinone), nel 1545 emise i voti nel convento di Monte San Giovanni Campano (Frosinone). Quindi sostò per poco più di due anni nei conventi di Tivoli (Roma) e di Viterbo (località Palanzana) per poi trasferirsi nel convento romano di San Bonaventura (Santa Croce dei Lucchesi sotto il Quirinale), dove nei rimanenti quarant’anni fu questuante.
Girovagava tutti i giorni per la Roma cinquecentesca con il suo sacco da cerca sulle spalle e, nonostante la grande mole dei doni ricevuti, affermava che il sacco non gli pesava. Una volta, per burla, alcuni studenti misero una moneta nel sacco del Frate, egli cominciò a gridare, disse che il sacco era diventato pesantissimo e che c’era dentro il demonio.
I suoi piedi erano continuamente ricoperti da ulcere e pustole sanguinolente: si rifiutava infatti di indossare calzini anche d’inverno, il freddo e la pioggia screpolavano e dilaniavano i suoi piedi. Più volte fu visto nell’atto di ricucirsi i calcagni nella bottega di un calzolaio romano. Una volta morto i suoi piedi tornarono miracolosamente bianchi ed integri, senza cicatrici o segni.
Operò numerose guarigioni di infanti e bambini, per questo è stato ribattezzato il Santo dei Fanciulli. Compì numerosi altri miracoli e poiché i prodigi operati dal santo ancor vivente e subito dopo la morte erano sulla bocca di tutti, il Papa Sisto V fece celebrare il processo canonico l’anno stesso della morte (giugno-ottobre 1587) con l’intenzione di canonizzarlo immediatamente. Ma di fatto Felice fu beatificato il 1 ottobre 1625 e canonizzato da Clemente XI il 22 maggio.
IL suo corpo riposa nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Via Veneto in Roma dove fu trasportato il 27 aprile 1631 assieme alla Cella in cui visse e morì
(racconto tratto dal sito web “Santi Beati” e da “Wikipedia, L’enciclopedia libera”).
Nota1:
L’escursione sotto descritta ricalca per la prima parte il “Cammino di Francesco” (dal Santuario di San Felice all’Acqua fino alla chiesa di San Felice a Cantalice Superiore) segni di vernice giallo-blu e per la seconda parte il percorso con “Le Ali ai Piedi” frecce di vernice gialla (un percorso di fede che parte dal Santuario Francescano di Poggio Bustone, Rieti, e termina al Santuario di San Michele Arcangelo, comune di Monte Sant’Angelo, provincia di Foggia)
Nota2:
L'escursione va fatta cosi com'è descritta; San Felice partì da Cantalice e venne a Cittaducale dove, in seguito, si fece frate.
Al contrario, il pellegrinaggio perderebbe il vero significato.
Percorso auto:
Per raggiungere la base di partenza del Cammino (Santuario di San Felice all’Acqua, sec XVII), da Rieti si percorre la Strada Statale Salaria per L’Aquila fino al bivio con la Strada Statale N 4bis del Terminillo che si segue fino a Vazia. Alla rotonda prendere direzione Cantalice; giunti al crocevia di Cantalice Superiore (sulla destra c’è una grande statua di San Felice e una chiesa) si va a sinistra in piano e poi in discesa, direzione Cantalice Inferiore. Si compie un tornante e all’incrocio, prima di una curva a destra, si svolta a sinistra per il Santuario di San Felice all’Acqua (ci sono le indicazioni). Si continua sempre su questa via fino a una grande piazza dove sulla destra c’è una statua di Padre Pio, ancora avanti e quando la piazza termina a destra c’è il Santuario.
Descrizione:
Dal Santuario di San Felice all’Acqua (583 m) si percorre in salita Via San Giovanni Pascoli (direzione Est). Si passa accanto a un fontanile, a un’edicola sacra e si entra nella frazione di Civitella, comune di Cantalice (652 m).
Al bivio, dopo il piccolo borgo, si va dritti sempre in Via Giovanni Pascoli, alla biforcazione successiva, un centinaio di metri dalla prima, si continua dritti in Via San Gregorio (c’è una fontana a sinistra) entrando nell’omonimo abitato, frazione del comune di Cantalice.
La strada diventa panoramica perché passa sopra le colline circostanti, si lascia a destra la chiesa di San Gregorio e superati alcuni casali e ville si incrocia Via del Castello che si segue a destra; in questo tratto Via del Castello coincide con la Strada Provinciale 8.
Dopo un bar sulla sinistra ed essere passati sotto un viale alberato si giunge a un crocevia dove di fronte c’è la quattrocentesca chiesa di Maria Santissima della Pace e una grande statua di San Felice da Cantalice (684 m, 0.50 ore).
Con una deviazione a sinistra si va a visitare la chiesa di San Felice (sperando di trovarla aperta), si percorre Via Castello entrando nel borgo superiore del paese, si lascia a destra una fontana pubblica e si giunge in Piazza San Felice da Cantalice dove si trova un’interessante fontana e la chiesa omonima (692 m, 0.30 ore tra a/r).
Ritornati all’incrocio (684 m) si percorre a sinistra Via della Resistenza (direzione Capolaterra), si passa accanto alla caserma dei carabinieri e, dopo 500 metri, prima di una curva a sinistra, si prende una sterrata a destra in discesa (715 m). Dopo pochi metri si è a un quadrivio, si va in discesa a sinistra nel bosco e si passa accanto a un’antica fonte (mantenuta in pessimo stato) con tettoia e lavatoio, Fonte Saletto (678 m).
A un bivio si va a destra (Sud), al successivo si trascura la strada di sinistra per la località Cazzocchia e si continua dritti (direzione Sud); sempre nella stessa direzione più avanti il sentiero si restringe passando in mezzo a una fitta vegetazione fino a un ennesimo bivio dove si piega decisamente a sinistra, Est (635 m).
Ancora in una fitta boscaglia fino a uscire su una sterrata che più in basso intercetta la strada asfaltata che collega la Statale 4bis del Terminillo con Santa Croce, frazione del comune di Cantalice (620 m).
Si svolta a destra e dopo 300 metri circa si prende sulla sinistra una piccola strada (580 m) che ci porta ad attraversare il Vallone di Lisciano (570 m). Si prosegue in Via Cerenaro, si passa sotto la SS4bis e si giunge nel paese di Lisciano, frazione del comune di Rieti (585 m, 1 ora).
Visitato il borgo si riprende Via Cerenaro salendo verso monte, subito dopo un antico fontanile (595 m) si va a destra; alla fine della strada inizia la mulattiera, all’inizio molto ripida e dissestata. Si sale a stretti tornanti nel bosco lungo una via dal fondo roccioso e breccioso, più in alto la pendenza si fa meno dura, a una biforcazione andare a destra (770 m).
Ancora in salita nel bosco di castagno selvatico fino a uscire su una piccola strada asfaltata che si segue a sinistra; dopo una decina di metri trascurare una sterrata che scende a sinistra anche se ci sono alcune frecce di vernice gialla che invitano ad andare da quella parte (è una scomodissima scorciatoia, a tratti cementata e molto pericolosa perché, in caso di umidità diventa scivolosa e si rischia di farsi seriamente male; oltretutto aggira il paese senza dare la possibilità di “curiosare” e infine guadagna poche centinaia di metri). Si entra così nel piccolo borgo di Coccodrillo (comune di Rieti) dove ci si può rinfrescare presso un fontanile (780 m, 0.40 ore).
Si prosegue nella stessa direzione, si attraversa una piccola piazza, si passa lungo una stretta via tra alcune case e si esce su una strada più larga che, poco più in basso, incrocia la strada principale, Via Cervara, che si segue a sinistra (765 m).
Senza possibilità d’errore, camminando sempre sulla strada asfaltata, per nulla trafficata, si ignora il bivio con la ripida via di sinistra che è il punto d’arrivo della scorciatoia pericolosa sopra accennata e al tornante successivo si passa accanto a un parco ricreativo-sportivo per gli abitanti di Coccodrillo e Lugnano.
Ancora avanti e si entra nel borgo di Lugnano (760 m), frazione del comune di Rieti (inevitabile la visita al paese; c’è da vedere, almeno esternamente, la chiesa Madonna del Fiore (XIII secolo) e il portone della chiesa di San Giovanni che richiede un urgente restauro.
Ripresa la via principale si percorre un piccolo tratto di Via Lugnano fino al bivio con Via Mussi (730 m), si continua su quest’ultima via a sinistra, in salita, direzione Nord-Est. Si lascia a sinistra il sentiero CAI numero 408 per i Tre Faggi (Terminillo) e con un saliscendi si transita nella frazione di Cupaello, frazione del comune di Rieti (635 m).
Si prosegue sempre nella stessa direzione, Sud, in Via Abruzzi, fino all’incrocio di quota 615 m, dove si va dritti in Via Colle San Silvestro e si continua a scendere fino al bivio (515 m) con Via Contra che si segue a destra. In breve si entra nel paese di Santa Rufina, frazione del Comune di Cittaducale, e subito ci si trova in Piazza Santa Maria del Popolo dove c’è l’omonima chiesa (525 m, 1.15 ore).
Sempre avanti in Via Castello (direzione Sud) trascurando subito a destra Via Aia e, poco più avanti, Via Don Giovanni Minozzi. Alla biforcazione si prende la strada a sinistra che passa accanto alla chiesa parrocchiale (dedicata alla martire romana Santa Rufina) che si costeggia tenendola a destra. Al successivo bivio, di fronte c’è un’antica fontana in ghisa, si prende a destra (c’è una freccia gialla che ci indica la via). Si continua in ripida salita e prima dell’ultima casa si supera un fontanile.
Ora la strada si fa cementata, si costeggiano cascinali con orti coltivati e si arriva sulla sommità di un colle (680 m) dove la via si fa sterrata, si piega a sinistra e si va in piano, località Cesa Frittola (trascurare le strade secondarie di destra).
Si passa tra casali ristrutturati (uno ha un caratteristico tetto a “panettone”) e fattorie; si inizia a scendere leggermente fino al quadrivio di quota 665 m dove si va a destra, in netta discesa, lungo una carrozzabile molto dissestata (c’era una freccia gialla che indicava la via ma è stata cancellata). Sulla destra dell’incrocio c’è una casa di solito abitata e con cani nel cortile che abbaiano.
Oltrepassato il fosso di Valle Stura (605 m), si continua sempre sulla sterrata principale che a volte ha il fondo fangoso e si restringe a causa della fitta vegetazione.
Quando sembra terminare la via prosegue a sinistra ed entra in una radura erbosa (un tempo coltivata), la si costeggia a destra (frecce gialle e rosse) e si rientra nel bosco seguendo ancora una traccia percorsa da trattori e jeep.
All’uscita dalla vegetazione di fronte abbiamo un ampio prato scosceso con a sinistra una grande costruzione in rovina, il casale di Petescia (648 m). Si passa accanto al rudere tenendolo sulla sinistra e si intercetta una sterrata alberata presso una piccola costruzione in cemento dove si trova un contatore dell’acqua (sulla sinistra c’è un cancello di Ferro isolato e privo di recinzione).
Si prende a destra e sgiunge in una piazzetta dove c’è una fonte (nuova Fonte di Petescia, 630 m, 0.50 ore); si continua ancora per pochi metri sulla strada principale per poi imboccare a sinistra la mulattiera che porta alla vecchia Fonte di Petescia (624 m).
Infine si sbuca sulla Strada Comunale n 10 del Terminillo (asfaltata) che si prende a destra, si passa davanti a un’immagine sacra, si oltrepassa la Valle Ottara e la Valle dell’Origine e si giunge al bivio che a sinistra porta al Santuario dei Cappuccini dove Felice chiese l’abito cappuccino.
Se il cancello del santuario è chiuso (590 m) si può salire fino all’ingresso della chiesa, lato Ovest, qui c’è il portone dove Felice Porro bussò per essere accolto dai frati. Per far questo, dal cancello, basta proseguire per una decina di metri verso Cittaducale e imboccare una evidente mulattiera a sinistra, attualmente (anno 2023) sbarrata da un recinto di legno facilmente superabile, che a tornanti, in un bosco misto, passando vicino ad alcune edicole sacre, porta al piazzale della chiesa e al portone d’ingresso, la via prende il nome “Sentiero della Croce” (614 m, 0.35 ore).
Il convento, da qualche anno, è occupato dalle Clarisse Cappuccine, quindi è un convento di clausura e di conseguenza il chiostro non è visitabile. Ritornati sulla strada principale si prosegue in discesa su asfalto (poco trafficato), alla biforcazione prendere a destra, si passa il cimitero, si costeggia a destra la vecchia piscina, alcuni campetti da gioco e uno da calcio e al bivio si va dritti. Superato il viale alberato di cipressi si passa sotto la Torre Angioina e si percorre Corso Giuseppe Mazzini e si giunge nella piazza principale di Cittaducale (480 m, 0.35 ore) dove l’escursione termina.
Si può vedere (dall’esterno) la casa dove San Felice da Cantalice abitò, al numero civico 134 di Corso Mazzini, c’è una lapide in alto a destra di un balcone.
Cartina 1-2 OpenStreetMap
Cartina 2-2
grafico altimetrico
001 - Santuario di San Felice all’Acqua (in questo luogo San Felice fece
scaturire una sorgente d’acqua miracolosa)
002 - particolare del Santuario di San Felice all’Acqua (base di partenza del “Cammino”)
003 - l’interno del Santuario di San Felice all’Acqua
004 - un quadro raffigurante San Felice da Cantalice
005 - la sorgente d’acqua miracolosa
006 - un quadro che racconta l’episodio
007 - il racconto in dettaglio
008 - una poesia “L’acqua de San Felice”
009 - … Dal Santuario di San Felice all’Acqua, quota 583 m, si percorre in salita Via San Giovanni Pascoli…
010 - …Si passa accanto a un fontanile…
011 - due pellegrini in transito (percorrono il Cammino di Francesco da Assisi a Roma)
012 - edicola sacra
013 - fontana prima del piccolo abitato di San Gregorio (frazione del comune di Cantalice)
014 - un casale lungo la via
015 - altri pellegrini in transito (seguono il Cammino di Francesco)
016 - la chiesa di San Gregorio
017 - …La strada diventa panoramica perché passa sopra le colline circostanti…
018 - la rocca di Cantalice con la torre e l’imponente chiesa di San Felice
019 - una piccola edicola sacra
020 - ancora escursionisti che percorrono il Cammino di Francesco
021 - …si incrocia Via del Castello che si segue a destra; in questo tratto Via del Castello coincide con
la Strada Provinciale 8…
022 - …Dopo un bar sulla sinistra ed essere passati sotto un viale alberato si giunge a un
crocevia (684 m), dove sulla destra c’è la quattrocentesca chiesa di Maria Santissima della Pace…
023 - la facciata della chiesa di Maria Santissima della Pace
024 - …ed una grande statua di San Felice da Cantalice…
025 - …si giunge in Piazza San Felice da Cantalice dove si trova un’interessante fontana e la
chiesa omonima…
026 - la statua di San Felice da Cantalice
027 - …dalla piccola balconata si gode un suggestivo panorama…
028 - …Ritornati presso la chiesa di Santa Maria Santissima della Pace si percorre Via della Resistenza
(direzione Capolaterra)…
029 - …si passa accanto alla caserma dei carabinieri e, dopo 500 metri…
030 - …prima di una curva a sinistra, si prende una sterrata a destra in discesa (715 m)...
031 - …Dopo pochi metri si è ad un quadrivio, si prende in discesa a sinistra nel bosco…
032 - …si passa accanto a un’antica fonte (mantenuta in pessimo stato) con tettoia e lavatoio,
Fonte Saletto (678 m)...
033 - …al successivo si trascura la strada di sinistra per la località Cazzocchia e si continua
dritti (direzione Sud)…
034 - andare sempre dritti trascurando le deviazioni secondarie
035 - pellegrino, incontrato per caso, che sta percorrendo la via di fede con “Le Ali ai Piedi”
da La Verna (Arezzo) a Monte Sant’Angelo (Foggia). La via si restringe ma la traccia è sempre evidente
036 - … fino a un ennesimo bivio dove si piega decisamente a sinistra, Est (635 m)...
037 - in alcuni tratti il sentiero si restringe di molto ma è sempre visibile, segni di passaggi frequenti
038 - …Ancora in una fitta boscaglia fino a uscire su una sterrata che più in basso…
039 - in vista di Lisciano (frazione del comune di Rieti)
040 - … Ancora in una fitta boscaglia fino a uscire su una sterrata che più in basso intercetta la strada
asfaltata che collega la Statale 4bis del Terminillo con Santa Croce, frazione del comune di Cantalice
(620 m). Si svolta a destra e dopo 300 metri circa si prende sulla sinistra una piccola strada (580 m)…
041 - edicola sacra prima di attraversare il Vallone di Lisciano
042 - …Si prosegue in Via Cerenaro, si passa sotto la SS4bis e si giunge nel paese di Lisciano…
043 - la chiesa di Lisciano
044 - …Visitato il borgo si riprende Via Cerenaro salendo verso monte, subito dopo un antico fontanile
(595 m) si va a destra…
045 - …alla fine della strada inizia la mulattiera, all’inizio molto ripida e dissestata…
046 - il borgo di Lisciano visto dalla mulattiera
047 - …Si sale a stretti tornanti nel bosco lungo una via dal fondo roccioso e breccioso…
048 - …Ancora in salita nel bosco di castagno selvatico…
049 - …fino a uscire su una piccola strada asfaltata che si segue a sinistra…
050 - il fontanile con lavatoio della frazione di Coccodrillo (Rieti)
051 - il borgo di Lugnano frazione del comune di Rieti
052 - Lugnano e il pastore “modernizzato”
053 - Madonna del Fiore, XIII sec. (Lugnano-Rieti)
054 - chiesa di San Giovanni (Lugnano-Rieti)
055 - il portone della chiesa di San Giovanni (richiede un urgente restauro)
056 - …Ripresa la via principale si percorre un piccolo tratto di Via Lugnano fino al bivio con Via Mussi
(730 m), si continua su quest’ultima via a sinistra, in salita, direzione Nord-Est…
057 - il segno del Tau che ci indica la via
058 - fontana lungo la via prima di entrare nella frazione di Cupaello-Rieti
059 - fontanile con lavatoio di Cupaello
060 - cartello di benvenuto
061 - in vista di Santa Rufina, frazione del comune di Cittaducale
062 - Via Contra, ingresso a Santa Rufina
063 - …In breve si entra nel paese di Santa Rufina, frazione del Comune di Cittaducale, e subito ci si
trova in Piazza Santa Maria del Popolo dove c’è l’omonima chiesa, quota 525 m…
064 - …Si prosegue in Via Castello (Sud) trascurando subito a destra Via Aia e, poco più avanti, Via Don
Giovanni Minozzi. Alla biforcazione si prende la strada a sinistra che passa accanto alla chiesa
parrocchiale (dedicata alla martire romana Santa Rufina)…
065 - …Al successivo bivio, di fronte c’è un’antica fontana in ghisa, si prende a destra (c’è una freccia
gialla che ci indica la via)...
066 - antica fontana
067 - …Ora la strada si fa sterrata e a tratti cementata…
068 - …si costeggiano cascinali con orti coltivati e si arriva sulla sommità di un colle (680 m), dove il
sentiero piega a sinistra e va in piano, località Cesa Frittola (trascurare le strade secondarie di destra).
Si passa tra casali ristrutturati (uno ha un caratteristico tetto a “panettone”)…
069 - il Terminillo visto dalla località Cesa Frittola
070 - …si inizia a scendere leggermente fino al quadrivio di quota 665 m dove si va a destra, in netta
discesa, lungo una carrozzabile molto dissestata (c’era una freccia gialla che indicava la via ma è
stata cancellata)...
071 - …Oltrepassato il fosso di Valle Stura (605 m), si continua sempre sulla sterrata principale che
a volte ha il fondo fangoso e si restringe a causa della fitta vegetazione. Quando sembra terminare
la via prosegue a sinistra…
072 - …ed entra in una radura erbosa (un tempo coltivata), la si costeggia a destra (frecce gialle e
rosse) e si rientra nel bosco seguendo ancora una traccia percorsa da trattori e jeep…
073 - …All’uscita dalla vegetazione di fronte abbiamo un ampio prato scosceso con a sinistra una
grande costruzione in rovina, il casale di Petescia (648 m)...
074 - …Si passa accanto al rudere tenendolo sulla sinistra e si intercetta una sterrata alberata presso
una piccola costruzione in cemento dove si trova un contatore dell’acqua (sulla sinistra c’è un cancello
di Ferro isolato e privo di recinzione)...
075 - la "nuova" Fonte di Petèscia
076 - la vecchia Fonte di Petèscia
077 - …Infine si sbuca sulla Strada Comunale n 10 del Terminillo (asfaltata) che si prende a destra, si
passa davanti a un’immagine sacra…
078 - …Se il cancello del santuario è chiuso (590 m) si può salire fino all’ingresso della chiesa, lato Ovest,
qui c’è il portone dove Felice Porro bussò per essere accolto dai frati. Per far questo, dal cancello, basta
proseguire per una decina di metri verso Cittaducale e imboccare una evidente mulattiera a sinistra…
079 - l’immagine della prima edicola sacra salendo al convento dal sentiero
080 - l’immagine della terza edicola sacra salendo al convento dal sentiero
081 - altra edicola sacra ai piedi della chiesa del convento
082 - …si può salire fino all’ingresso della chiesa, lato Ovest, qui c’è il portone dove Felice Porro bussò
per essere accolto dai frati…
083 - il convento visto dall’ingresso principale
084 - Sepulcrum Capuccinorum
085 - il portone dove San Felice da Cantalice bussò per chiedere l’abito cappuccino nel 1543
086 - scendendo verso Cittaducale, un’altra edicola sacra
087 - la torre civica di Cittaducale
088 - uno scorcio della piazza di Cittaducale
089 - la casa di Cittaducale dove San Felice da Cantalice abitò, al numero civico 134 di Corso Mazzini, c’è
una lapide in alto a destra di un balcone.
090 - Chiesa dell’Immacolata Concezione, Via Veneto, Roma
091 - Chiesa dei Frati Cappuccini
092 - l’altare della chiesa dell’Immacolata Concezione in Via Veneto
093 - Tomba di San Felice da Cantalice
094 - particolare della tomba “Corpus S Felicis A Cantalico”
095 - il Santo riceve il Bambino Gesù da Maria
096 - San Felice guarisce un paralitico
097 - San Felice ridona la vista a un bambino
098 - Cella in cui visse e morì San Felice da Cantalice nel 1587. Fu trasportata
nel Convento dei Frati Cappuccini in Via Veneto a Roma dal Convento di San
Bonaventura assieme ai resti mortali del Santo. Si trova precisamente nella
Chiesa dei Frati Cappuccini dedicata all’Immacolata Concezione della Beata
Vergine Maria. Per visitarla chiedere ai frati presenti nella chiesa.
099 - all'ingresso del piccolo locale: storia della cella di San Felice da Cantalice
100 - l’interno della cella di San Felice da Cantalice, particolare dell’altare
101 - la porta originale della cella di San Felice da Cantalice
102 - copia del Documento di Papa Urbano VIII con cui si estende a
tutto l’Ordine Cappuccini la possibilità di celebrare l’Ufficio e la Messa
in onore del Beato Felice da Cantalice
103 - dall’alto: copia del Decreto di Beatificazione di fra Felice da Cantalice da
parte di Papa Urbano VIII (1625).
Lapide in ricordo della consacrazione dell’altare da parte di Papa Benedetto XIII
(1726). Lapide centrale a ricordo della visita di Papa Innocenzo XII (1700). Lapide
inferiore a ricordo della visita di Papa Clemente XI
104 - quadro nella cella di San Felice da Cantalice: raffigura la Vergine con il Bambino ed i Santi Francesco
(a sinistra) e Felice che intercedono per le anime del purgatorio. Autore ignoto
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Durata della conservazione dei dati di Google Analytics
Il Titolare del Trattamento dei dati conserverà i dati di navigazione per un tempo indefinito e questi non avranno mai scadenza.
Conclusioni
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Ultima modifica: 30 Aprile 2018