Le Mie Passeggiate

il sito di Giuseppe Albrizio

Appennino oltre i 2000 metri

Corno Grande Vetta Orientale: dall'Albergo di Campo Imperatore per la ferrata Brizio

Corno Grande Vetta Orientale (2903 m)

(Gran Sasso d’Italia)

dall’Albergo di Campo Imperatore per la ferrata Brizio e

la ferrata della via normale dalla morena del Ghiacciaio del Calderone

ritorno per il Passo del Cannone

Introduzione:

L’itinerario è un percorso alpinistico, farsi accompagnare da persone esperte. Traccia GPX

La ferrata Guido Brizio è stata rifatta nuova ad Agosto 2017 con delle piccole varianti rispetto alla vecchia via.

Nota:

La Ferrata Guido Brizio, dopo anni di abbandono,  è stata completamente ricostruita nel 2017 con piccole varianti rispetto al vecchio itinerario, restituendo alla montagna uno dei percorsi storici più belli e affascinanti; l’ultima parte della via è molto tecnica. Per superare una parete verticale e leggermente strapiombante era stata posta una lunga e bellissima scaletta (vedi foto da 013 a 016) ma questa, un anno dopo la posa, è stata danneggiata da una delle tante valanghe che ogni anno cadono dalla Vetta Occidentale e di conseguenza il sentiero è stato dichiarato nuovamente non più percorribile (dall’Ente Parco). L’anno successivo si è provveduto a sostituire la scaletta con dei gradini di ferro conficcati nella roccia (vedi foto 016a-016b-016c) rendendo ancora più tecnica e bella la discesa o la salita, il problema è che, terminati i lavori, ancora non è stato rifatto il collaudo e quindi il percorso ad ora (2020) rimane interdetto. Un altro problema sorto è che sotto la scaletta c’è un nevaio che a seconda la stagione, più o meno nevosa e fredda, rimane anche in estate inoltrata (o tutto l’anno) e richiede molta attenzione nell’attraversarlo. Prima di affrontare la ferrata quindi bisogna informarsi presso i rifugi Franchetti, Duca degli Abruzzi o direttamente all’Ente Parco della percorribilità della via e in caso affermativo la condizione del nevaio, non è da escludere che bisogna portarsi dietro piccozza e ramponi per l’attraversamento.

La ferrata che dalla morena del Ghiacciaio del Calderone raggiunge la quota di 2775 m della cresta Nord (a monte del pianoro sommitale dell’Anticima della Vetta Orientale), realizzata da poco tempo, è un nuovo itinerario parallelo alla via normale ma non ha nulla a che fare con questa.

La via normale esce sulla cresta Nord della Vetta Orientale a quota 2810 m circa, nel punto esatto dove c’è l’affaccio sul grande vuoto del Paretone; quindi le due vie si trovano distanti l’una dall’altra di circa 100 metri e 35 metri di dislivello. Chi non conosce l’imbocco dall’alto perché è salito sulla vetta da un altro itinerario e ha intenzione di percorrerla in discesa deve fare attenzione per trovarla (c’è comunque un omino di pietre e un segno rettangolare bianco-rosso).

Escursione fatta a Settembre 2017 insieme a Roberta Capannolo e a Stefano Frasca due “grandi” del Club 2000m.

Tempo di salita 5,30 ore - ascesa 900 m - Km 7

Tempo di discesa (passando per il Passo del Cannone) 2,30 ore - ascesa 100 m - Km 6

Tempo complessivo senza soste 7 ore - ascesa 1000 m - Km 13

Fare riferimento alle cartine:

Gran Sasso 1:25000, Fronte Retro, Escursionismo e scialpinismo, Edizioni il Lupo

“CLUB ALPINO ITALIANO, Sezione dell’Aquila, PARCO NAZIONALE GRAN SASSO-LAGA, GRAN SASSO D’ITALIA, Carta dei sentieri, scala 1:25000, S.E.L.C.A. Firenze”.

altre escursioni:

Corno Grande Vetta Orientale da Prati di Tivo per la ferrata Enrico Ricci

Corno Grande Vetta Occidentale per la Direttissima, discesa per la cresta Ovest

Torrione Cambi e Vetta Centrale da Campo Imperatore

Corno Grande Vetta Occidentale per la Direttissima, ritorno per la cresta Ovest

Corno Grande Vetta Orientale dall’Albergo di Campo Imperatore per la ferrata Brizio

Corno Grande Vetta Occidentale dai Prati di Tivo per il Passo del Cannone, ritorno per la Val Maone

Corno Grande Vetta Occidentale dall’Albergo di Campo Imperatore

Accesso in auto:

Da Assergi si prende la Strada Statale della Funivia del Gran Sasso d’Italia (n 17 bis), superata la stazione inferiore della funivia si prosegue per Campo Imperatore. Più avanti, ad un bivio, si va a sinistra per l’Albergo di Campo Imperatore (stazione superiore della funivia) dove si parcheggia nell’ampio piazzale, quota 2130 m.

Descrizione:

Si inizia a salire in direzione del Rifugio Duca degli Abruzzi (che si trova vicino alla cima di Monte Portella, visibilissimo dal parcheggio), si passa accanto al Giardino Botanico Alpino di Campo Imperatore “Vincenzo Rivera” e all’Osservatorio Astronomico e si giunge al bivio di quota 2210 m.

Si segue la via di destra a mezza costa che taglia il ripido pendio Nord-Est del Monte Portella, con alcune ripide svolte a serpentina si guadagna la Sella di Monte Aquila 2335 m (0,45 ore). Pochi metri più avanti si trascura il sentiero di destra diretto al Monte Aquila e alla Direttissima del Corno Grande e si scende a sinistra tenendosi sul bordo superiore della conca di Campo Pericoli.

Ai due bivi successivi si ignorano le vie di sinistra che scendono verso il Rifugio Garibaldi (non visibile dall’alto) e si giunge alla base del costone Occidentale del Corno Grande 2350 m (0,25 ore). Si sale a svolte sul ripido pietraio e si raggiunge la Sella del Brecciaro 2506 m dove c’è il bivio, a sinistra, per la Ferrata Guido Brizio (fin qui dalla partenza 1,30 ore - ascesa 350 m - Km 3,7).

Si percorre tutta la ferrata con la massima sicurezza indossando il kit da ferrata: alcuni tratti sono aerei, altri molto esposti a sinistra e alcuni tratti (scalette d’acciaio) strapiombanti; infine si attraversa la Valle dei Ginepri e si giunge di fronte alle pareti del Corno Piccolo, precisamente all’attacco della ferrata Danesi che si trascura.

Si risale a destra tutta la parte finale della Valle, sassosa e pietrosa, giungendo sulla Sella dei Due Corni 2547 m (dalla Sella del Brecciaio 2,15 ore - ascesa 200 m - Km 2).

Dalla Sella dei Due Corni si percorre a zigzag un enorme sfasciume di sassi del costone Nord-Ovest del Corno Grande, si lascia a desta la traccia che porta al Passo del Cannone e si continua in direzione Est lungo quella che porta sull’evidente morena del Ghiacciaio.

Dobbiamo superare tutta la morena e portarci sotto gli sfasciumi del versante Ovest della Vetta Occidentale puntando ad un evidente canalino che si raggiunge senza difficoltà. Da qui inizia la nuova ferratina segnata da bollini rettangolari di vernice bianco-rosso; parte anche la via normale che è segnata da bollini circolari di vernice bianco-rosso ma che si sposta subito verso destra senza mai incontrare la nuova via.

Ci si mantiene a sinistra del canalino risalendo la parete rocciosa, poi si supera un tratto coricato composto da pietraio e si riprende a seguire la ferratina che risale ancora un piccolo solco fino a raggiungere la cresta Nord della Vetta Orientale, la via è una “direttissima”.

Si va a destra (Sud-Est), si supera una strettoia di crinale esposto (a sinistra precipita sul Paretone e a destra giunge la via normale segnata, come detto sopra, da bollini circolari) e si continua a salire superando dei piccoli gradini di roccia non esposti fino sulla vetta 2903 m (dalla Sella dei Due Corni 1,45 ore - ascesa 350 m - Km 1,3).

Per la stessa via di salita si ritorna sulla morena del Ghiacciaio; al bivio di quota 2680 m circa, si va a sinistra in diagonale direzione Passo del Cannone. Si risale una paretina attrezzata con una corda d’acciaio fissa e si aggira il versante Ovest del Corno Grande, quota 2700 m (in alto si nota un grosso buco circolare nella roccia, sembra il buco di un cannone e per questo prende il nome di Passo del Cannone).

Ancora in salita fino ad intercettare, a quota 2745 m, la via normale proveniente da Campo Imperatore e che porta sulla Vetta Occidentale del Corno Grande. Si prende in discesa e si arriva rapidamente sulla Conca degli Invalidi e sulla Sella del Brecciaio dove si chiude il giro ad anello (dalla Vetta Orientale 1,30 ore - ascesa 50 m - Km 2,3).

Con la stessa via dell’andata si ritorna all’auto (1 ora - ascesa 50 m - Km 3,7).

cartina 1-2

001 cartina 1-2 Ferrata Brizio e Vetta Orientale

cartina 2-2

001 cartina 2a-2 Ferrata Brizio e Vetta Orientale

grafico altimetrico

002 - grafico altimetrico Ferrata Brizio-Vetta Orientale

001 - partenza dall’Albergo di Campo Imperatore

001 

002 - lavori di manutenzione del sentiero che sale alla Sella di Monte Aquila

002 

003 - in alto la Sella del Brecciaio

003 

004 - incontro del tutto casuale con Remo Zavarella (il quarto da sinistra)

004 

005 - l’imbocco della Ferrata Guido Brizio

005 

006 - in primo piano il Pizzo d’Intermesoli

006 

007 - l’inizio della parte attrezzata

007 

008 - la discesa di uno sperone roccioso, di fronte il Corno Piccolo. Al lato una scaletta

d’acciaio della nuova ferrata, è avanzata

008 

009 - superamento del primo sperone, il gruppo di Remo Zavarella in discesa

009 

010 - Stefano Frasca e Roberta Capannolo alle prese con una cengia molto esposta

010 

011 - un’altra cengia molto esposta

011 

012 - la paretina a strapiombo

012 

013 - Stefano si prepara a prendere le scalette

013 

013a - la parete vista dal basso (foto R. Capannolo)

013a

014 - particolare della discesa

014 

015 - particolare della scala in acciaio

015 

016 - in realtà ci sono due scale e tra le due un traverso molto esposto

016 

016a - a causa delle continue valanghe che cadono dalla Vetta Occidentale la scaletta, nel 2018,

si è danneggiata e di conseguenza è stata sostituita da gradini di ferro conficcati nella roccia

016a

016b - particolare dei gradini di ferro

016b

016c - particolare ravvicinato dei gradini di ferro

016c

017 - le vecchie scale che sono state sostituite con quelle delle foto da 013 a 016

017 

018 - stupenda visuale verso la Laga

018 

019 - il Pizzo d’Intermesoli

019 

020 - discesa di una ennesima paretina

020 

021 - roccia compatta ma percorso sempre esposto

021 

022 - superamento dell’ultimo tratto; di fronte la Valle dei Ginepri e il Corno Piccolo

022 

023 - un tratto della roccia frastagliata

023 

024 - stupendo passaggio

024 

025 - la Valle dei Ginepri e lo sfasciume prima della Sella dei Due Corni

025 

026 - il Campanile Livia

026 

027 - il Campanile Livia e la Punta Dei Due

027 

028 - il Rifugio Franchetti e il Mare Adriatico

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029 - il Pizzo d’Intermesoli, il Monte Corvo e il Lago di Campotosto

029 

030 - la morena del Ghiacciaio del Calderone e la Vetta Orientale

030 

031 - la Vetta Orientale, la Vetta Centrale e il Torrione Cambi

031 

032 - il Corno Piccolo, in fondo il gruppo dei Sibillini e il mare

032 

033 - l’evidente canalino

033 

034 - l’inizio della ferratina, a sinistra (senso di marcia) dell’evidente canalino

034 

035 - la ferratina

035 

036 - la conca del Ghiacciaio del Calderone

036 

037 - è rimasto solo il ghiaccio protetto dallo strato di breccia

037 

038 - la fine della prima parte della ferratina; si continua sugli sfasciumi

038 

039 - il Corno Piccolo, la Laga, i Sibillini e il Lago di Campotosto

039 

040 - l’inizio della seconda parte della ferratina

040 

041 - l’ultimo solco da superare prima di uscire sulla cresta

041 

042 - l’affaccio sul teramano; a sinistra l’Anticima Nord della Vetta Orientale

042 

043 - stupendo spettacolo: Corno Piccolo, Pizzo d’Intermesoli, Monte Corvo, gruppo della

Laga, gruppo dei Sibillini, il Lago di Campotosto

043 

044 - l’ultimo tratto prima della vetta

044 

045 - l’affaccio sul Paretone

045 

046 - uno sguardo sulla “Via del Centenario”

046 

047 - il teramano e il Mare Adriatico

047 

048 - le Tre Vette: l'omino di pietra in primo piano segna la Vetta Orientale, poi c'è la Vetta

Centrale e la Vetta Occidentale

048 

049 - Stefano Frasca e Roberta Capannolo…tutti in giallo

049 

050 - piccola targa sulla vetta

050 

051 - Stefano, Roberta, Giuseppe sulla vetta Orientale 2903 m

051 

052 - il gruppo di Zavarella davanti a quello che è rimasto del Ghiacciaio del Calderone

052 

053 - la Croce sulla morena del Ghiacciaio del Calderone

053 

054 - la paretina attrezzata per raggiungere, dal Ghiacciaio del Calderone, il Passo del Cannone

054 

055 - verso la Conca degli Invalidi dopo aver superato il Passo del Cannone

055 

056 - la Sella dei Due Corni e il Corno Piccolo

056 

057 - una targa al ricordo di due Alpini del Nono Reggimento caduti durante un’escursione

057

 

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Ultima modifica: 30 Aprile 2018

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